Il saluto conclusivo ai fedeli al Mausoleo "John Garang" a Giuba
Adriana Masotti - Città del Vaticano
“In Sud Sudan c’è una Chiesa coraggiosa”: il Papa lo dice nel saluto conclusivo ai fedeli al termine della Messa in cui ringrazia per l’accoglienza ricevuta. “Speranza è la parola che vorrei lasciare a ciascuno di voi, afferma, come un dono da condividere, come un seme che porti frutto. La speranza, qui specialmente, è nel segno della donna e vorrei ringraziare e benedire in modo speciale tutte le donne del Paese”.
Ma c’è un’altra parola che Francesco vuole lasciare al Sud Sudan ed è pace, auspicata “con tutte le forze” e a cui assicura il sostegno, insieme a quello dei due leader religiosi che l’hanno accompagnato: "Siamo venuti qui e continueremo ad accompagnare i vostri passi, facendo tutto quello che possiamo perché siano passi di pace, passi verso la pace." A Maria Francesco affida la pace nel Paese e nel continente africano "dove tanti nostri fratelli e sorelle nella fede patiscono persecuzioni e pericoli", ma anche in Ucraina e nel mondo intero. “Siete nel mio cuore, nei nostri cuori, assicura infine il Papa, e raccomanda: “Non perdete mai la speranza. E non si perda l’occasione di costruire la pace.”