Appelli dopo il Regina Coeli, 5 giugno 2022
Alessandro Di Bussolo - Città del Vaticano
Dopo il Regina Coeli di Pentecoste, il Papa ha rivolto un nuovo, accorato appello per la fine della guerra in Ucraina, pensando anche a pescatori e lavoratori penalizzati dal conflitto, espresso soddisfazione per la rinnovata tregua in Yemen, dolore per le vittime delle recenti piogge torrenziali in Brasile. E ricordato la beatificazione dei cappuccini martiri padre Leonardo Melki e padre Tommaso Giorgio Saleh, sabato in Libano.
Francesco ha ricordato che con la Pentecoste il sogno di Dio sull’umanità diventa realtà: 50 giorni dopo la Pasqua, popoli che parlano lingue diverse si incontrano, si capiscono. Ma oggi invece a 100 giorni dall’inizio dell’aggressione armata all’Ucraina, sull’umanità è calato nuovamente l’incubo della guerra che è la negazione di questo sogno, con popoli che si scontrano, si uccidono, gente che anziché avvicinarsi viene allontanata dalle proprie case. La morte imperversa, crescono le contrapposizioni, alimentando un’escalation sempre più pericolosa per tutti.
Rinnovo l’appello ai responsabili delle Nazioni: non portate l’umanità alla rovina, per favore! Non portate l’umanità alla rovina. Si mettano in atto veri negoziati, concrete trattative per un cessate-il-fuoco e per una soluzione sostenibile.
Bisogna ascoltare, ha proseguito il Papa, il grido disperato della gente che soffre e aver rispetto della vita umana
Si fermi la macabra distruzione di città e villaggi dappertutto. Continuiamo, per favore, a pregare, a impegnarci per la pace senza stancarci.