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Angelus dell'11 dicembre 2022

Adriana Masotti - Città del Vaticano

Un "ribaltamento" di prospettive: questo è il tempo dell’Avvento. Lo ha detto Papa Francesco all’Angelus di oggi commentando il Vangelo che presenta lo sconcerto di Giovanni Battista nei confronti di Gesù. Giovanni Battista "pensava a un Messia severo che, arrivando, avrebbe fatto giustizia con potenza castigando i peccatori". Ma di fronte a Gesù in cui tutto è misericordia va in crisi. Non è un male dubitare, dice il Papa, anzi, talvolta è essenziale per la crescita spirituale.

Il Battista, afferma Francesco, ci insegna "a non chiudere Dio nei nostri schemi" e avverte del rischio di pensare "di sapere già tutto su di Lui". "Magari abbiamo nella testa un Dio potente che fa ciò che vuole, anziché il Dio dell’umile mitezza, il Dio della misericordia e dell’amore. (...) Magari viene anche a noi da dirgli: “Sei davvero Tu, così umile, il Dio che viene a salvarci?”.

L'Avvento, prosegue il Papa, è un invito a riconoscere "nella piccolezza del Bambino la grandezza di Dio". E' "un tempo in cui - conclude - preparando il presepe per il Bambino Gesù, impariamo di nuovo chi è il nostro Signore; un tempo in cui uscire da certi schemi e da certi pregiudizi verso Dio e i fratelli; l'Avvento è un tempo in cui, anziché pensare ai regali per noi, possiamo donare parole e gesti di consolazione a chi è ferito".

11 dicembre 2022