Angelus 19 febbraio: vicini a chi soffre per guerre e disastri ambientali

Salvatore Cernuzio - Città del Vaticano

Al termine dell'Angelus, dalla finestra del Palazzo Apostolico, Papa Francesco lancia un nuovo appello per tutte le popolazioni del mondo che soffrono. A cominciare da quelle di Siria e Turchia devastate dal sisma del 6 febbraio che ha provocato finora oltre 46 mila vittime, ma anche per l'Ucraina aggredita da un anno e per gli altri popoli in guerra o piagati da povertà e "mancanza di libertà". Il Pontefice si dice vicino anche agli abitanti della Nuova Zelanda, colpita negli ultimi giorni dal ciclone Gabrielle che ha causato 11 morti, 5 mila feriti, e un grave numero di dispersi e di danni alla produzione agricola, alle abitazioni e alle infrastrutture.