Angelus 18 giugno 2023
Alessandro Di Bussolo - Città del Vaticano
Desidero esprimere la mia gratitudine a quanti nei giorni del mio ricovero al Policlinico Gemelli, mi hanno manifestato affetto, premura e amicizia e mi hanno assicurato il sostegno della preghiera. Questa vicinanza umana e vicinanza spirituale è stata per me di grande aiuto e conforto. Grazie a tutti! Grazie a voi! Grazie di cuore!
Prima della preghiera dell’Angelus, commentando il Vangelo domenicale, il Papa sottolinea che il cuore dell’annuncio evangelico è “la testimonianza gratuita, il servizio” e che stando vicini a Dio “vinciamo la paura e sentiamo il bisogno di annunciare” il suo amore. La vicinanza di Dio, spiega Francesco, è il primo annuncio da dare: testimoniare che Dio è Padre, che solo lui ci dà quella gioia e quella pace che noi stessi non possiamo procurarci. Ma come farlo, si chiede...
Nel Vangelo Gesù racconta e raccomanda non di non dire tante parole, ma di compiere tanti gesti di amore e di speranza nel nome del Signore. Vi dico una cosa: A me lasciano perplesso e molto perplesso, sempre, i “parolai” con il loro tanto parlare e niente fare.
Il Pontefice si domanda poi se tutti noi, che crediamo nel Dio vicino, confidiamo in Lui, se sappiamo guardare avanti con fiducia, se sappiamo sederci sulle ginocchia del Padre con la preghiera, con l’ascolto della Parola, accostandoci ai Sacramenti?
E, infine, stretti a Lui, sappiamo infondere coraggio agli altri, farci vicini a chi soffre ed è solo, a chi è lontano e pure a chi è ostile? Questa è la concretezza della fede. È questo che conta.