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2024.09.26 Viaggio Apostolico in Lussemburgo - Cerimonia di benvenuto

Ep. 34 - Carta d'imbarco – Lussemburgo - 26 settembre 2024

“Questo piccolo stato, il Lussemburgo, è quello che si dice un crocevia, posto nel cuore dell'Europa, insieme al Belgio, a far da cerniera, da ponte, tra i 4 punti cardinali e le tante realtà etniche, linguistiche, religiose, del Vecchio continente”. È un passaggio del racconto di Andrea Monda, direttore dell’Osservatore Romano, al seguito del Papa nel viaggio apostolico in Lussemburgo e Belgio.

“Arrivare dall'aeroporto al centro è un attimo, qui è tutto piccolo. Un gendarme, con efficacia tutta romanesca, - racconta Monda - mi dice: ‘beh, dopo il viaggio in Indonesia e Oceania, questo è come visitare una parrocchietta’.  Dopo i lontani, i piccoli. Sono i segni distintivi dei viaggi di Francesco: prendersi cura, come ogni pastore che ha un cuore, degli ultimi, degli smarriti, di chi è lontano, anche dall'altra parte del mondo, e di chi è piccolo, spesso schiacciato dalla storia dominata dalle manie di grandezza delle nazioni più potenti. Ma nella piccolezza spesso è nascosta una saggezza, nata proprio dalla sofferenza, che può essere preziosa, feconda”.

Nell’incontro con le autorità, Francesco si sofferma sulla saggezza smarrita dell’Europa perché smarrita è la memoria del passato. “C'è una sclerosi – aggiunge il direttore dell’Osservatore Romano, citando il Papa - per cui un’Europa smemorata rischia di tornare a percorrere le vie della guerra e di compiere i medesimi errori dei tempi passati, aggravati per giunta dalla maggiore potenza tecnica di cui l’essere umano ora si avvale”. “L'elogio alla capacità di questo piccolo stato di realizzare convivenze pacifiche è un messaggio a tutta l'Europa, a tutto un mondo – spiega Monda - che ha dimenticato di essere popolato da persone che sono ‘fratelli tutti’”.

Abbracciando poi la comunità cattolica, il Papa parla di consolazione, servizio e gioia “danzante”, ricordando la Springprozession che si tiene a Pentecoste a Echternach dove tutti ballano. “Parlando a braccio – sottolinea il direttore - il Papa ha ricordato il re Davide che suonava e danzava davanti all'arca dell'alleanza cantando i salmi. Davide, il più grande rocker dell'antichità, secondo Bono degli U2. A Dili, a Timor Est, il Papa aveva parlato dei giovani e del ballo, dicendo che ‘la vita viene con il ballo’. Non sono così lontani l'Oceania dal piccolo crocevia del Lussemburgo”.

27 settembre 2024