Donazione sangue, il 14 la Giornata. Un gesto semplice che salva la vita - Al via il progetto pilota della Cattolica per la diagnosi precoce della SMA, atrofia muscolare spinale - Morte improvvisa. Screening cardiologico nei più giovani
Il 14 giugno torna la Giornata Mondiale dedicata alla donazione di sangue. Il sangue è considerato un LEA, livello essenziale di assistenza, e si ottiene solo per donazione volontaria, solidale, anonima. Oggi la sicurezza è garantita grazie a tutti i controlli. La possibilità di contaminazione è ridotta a zero. Ne parla la professoressa Gina Zini, direttore del Centro Trasfusionale della Fondazione Universitaria Policlinico Gemelli. “Ogni anno ricorre questa Giornata che viene promossa dall’Oms, organizzazione mondiale della sanità, che ogni anno promuove un tema, uno slogan. Lo slogan di quest’anno è “Save Blood For All”, Sangue sicuro per tutti. E questo obiettivo – spiega l’ematologa – può essere raggiunto soprattutto con la donazione volontaria e periodica che in Italia è quella che meglio si realizza affiliandosi alle associazioni di donatori di sangue…. Dobbiamo pensare che quello che facciamo agli altri, che facciamo per gli altri, sicuramente potrà servire a noi o a un nostro caro. Nel senso che noi ci potremmo trovare nella stessa situazione, perché noi siamo in una rete sociale, per cui non esiste ‘me’ e ‘te’, esiste un ‘noi’, e, in certe situazioni, ci troviamo ad aver bisogno”
Dall’Università Cattolica parte il progetto pilota di screening neonatale che consentirà a 140mila nuovi nati nei prossimi due anni, nel Lazio e in Toscana, di essere sottoposti ad un test genetico volto alla diagnosi precoce della SMA, l’atrofia muscolare spinale. Un progetto che ci si augura possa venire esteso in tutto il Paese, come riferisce il professor Francesco Danilo Tiziano, dell’Istituto di Medicina Genomica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli.
Prosegue la lotta alla morte improvvisa da parte dell’Unità Mobile del Bambino Gesù. Dal 2013 l’Ospedale pediatrico romano effettua nelle scuole un’attività di prevenzione attraverso controlli con un semplice elettrocardiogramma. Screening che ha permesso di scoprire in tempo importanti anomalie in un centinaio di bambini. Un numero maggiore di Unità Mobili porterebbe ad un più vasto raggio di azione, come racconta il dottor Fabrizio Drago, responsabile di cardiologia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.
(Eliana Astorri)