EP. 1 – Il Giubileo è…
Non è facile per tutti rispondere alla domanda: “Cosa è il Giubileo?”. Alcuni non sono interessati, altri si dimostrano, più o meno, preparati, ma altri ancora spiegano con difficoltà cos'è per loro l’evento giubilare. Se chiediamo invece ai bambini cos'è la “speranza”, tema chiave dell’Anno Santo, le loro risposte riguardano il mondo che abitano: la scuola, la famiglia e le amicizie.
Si stupisce delle risposte un po' incerte sul Giubileo la vaticanista Vania De Luca: “Però è vero - afferma - che una ricorrenza che cade ogni 25 anni presuppone che nella vita media uno possa vivere al massimo due Giubilei, non di più, e un po' di ignoranza è forse in parte giustificabile. E comunque partire da questa inconsapevolezza può essere la sfida di questo Giubileo”.
Per il parroco di Santa Silvia don Alfio Tirrò, c’è bisogno di “una vera e propria prima alfabetizzazione dei cattolici”. “Le generazioni precedenti sono le generazioni della sacramentalizzazione, generazione alla quale è stato chiesto spesso semplicemente di ricevere sacramenti senza acquisirne il senso e il valore. Oggi è di nuovo il tempo dell'annuncio, della condivisione, della fede”.
“Mi sento un po' responsabile di questa ignoranza, il mio compito è conoscere e far conoscere la Chiesa, che cristiani siamo? Che responsabilità abbiamo anche come cattolici nella trasmissione della fede? Dovremmo fare di più”. È il pensiero di suor Alice Callegari, Figlia della Chiesa.
Sul tema della speranza, cuore del prossimo Giubileo, Tommaso Cardinale, amministratore della community @lacchiesa, sottolinea che le risposte dei bambini sono molto belle, anche se non gli piace la correlazione tra il comportarsi bene e la ricompensa. “Le risposte - aggiunge - nascondono però una certa attesa, anche teologica, su cos'è la speranza”.
Monica Pennetta, insegnante di religione, tra le fondatrici di Cattonerd, sottolinea che “le risposte dei bambini sottintendono un po' di timore, ma ricordiamoci che la speranza per noi non è legata a una paura, ma in realtà a una cosa buona che effettivamente accade, è accaduta e che deve finire di compiersi, ma che c'è già, anche se non la si vede”.