Ep. 3 - "Il perdono è una scusa molto gentile"
“La speranza cristiana è un regalo di Dio che riempie di gioia la nostra vita e oggi ne abbiamo tanto bisogno. La speranza è come un’ancora che getti con la corda e affonda nella sabbia e noi dobbiamo restare ben aggrappati alla corda. La speranza non delude mai. Preghiamo perché questo Giubileo ci rafforzi nella fede, aiutandoci a riconoscere Cristo risorto in mezzo alle nostre vite, e ci trasformi in pellegrini della speranza cristiana”. Le parole in spagnolo di Papa Francesco sono contenute in un video della "Rete mondiale di preghiera" - con le intenzioni per il mese di dicembre 2024 - ma sono anche occasione per riflettere su cos'è davvero la speranza per un cristiano di oggi.
Le voci raccolte per strada, tra turisti e pellegrini, restituiscono un’idea non molto chiara del Giubileo che in tanti associano soprattutto al caos romano provocato dai molti cantieri aperti. Monica Pennetta, insegnante di religione e una delle fondatrici di Cattonerd, comprende i disagi ma sottolinea che l'Anno Santo può essere “un'occasione per capire di cosa si tratta e comprendere perché è di una portata così grande". "La mia speranza - aggiunge - è che ci sia curiosità, che si smuovino le coscienze” e si comprenda l’importanza dell'indulgenza plenaria. Don Alfio Turrò, parroco di Santa Silvia a Roma, la spiega così: “Un ricominciare da capo, non buttando via la propria storia, ma sapendone fare cose nuove”. Per Tommaso Cardinale, autore del libro “Il Testa di Catto”, amministratore della community @lacchiesa, “nell’indulgenza plenaria c’è il tesoro della Chiesa, c'è la verità e una serie di condizioni oggettive che tutte parlano di grazia e di perdono”.
“Perdonare non cambia il passato, non può modificare ciò che è già avvenuto - scrive il Papa nella Bolla di indizione del Giubileo - e tuttavia il perdono può permettere di cambiare il futuro e di vivere in modo diverso, senza rancore, livore e vendetta”. “Il perdono per me è come una scusa molto gentile”: è la definizione di una bambina del catechismo e secondo suor Alice Callegari, Figlia della Chiesa, è una definizione molto bella perché “il perdono alleggerisce i pensieri, la giornata, la vita e ti porta in un’altra dimensione”.