Africa: un medico missionario italiano in Kenya chiede aiuto per aiutare i poveri - 25.02.2021
“La prima volta che ho incontrato l'Ambasciatore Luca Attanasio è stato a febbraio 2020, quando venne in missione da Kinshasa a Goma, per incontrare gli italiani residenti nell'est del Congo". "L'ho conosciuto, afferma Nicolò Carcano, AVSI in Congo, in un ambito non ufficiale, durante un aperitivo in un ristorante italiano di Goma, e ho avuto il piacere di incontrare una persona che incarnava, insieme, un ruolo istituzionale altissimo, una serietà ineccepibile, ma anche di una umanità e una disponibilità mai sperimentata prima. Ha fatto tutto quello che ha potuto fare per darci una mano. Conservo il ricordo di una persona assolutamente straordinaria”. "L'est del Congo vive da più di 50 anni in una condizione di perenne instabilità dovuta a scontri che sono stati guerra aperta, scontri che derivano dalla presenza di circa 120 gruppi armati ribelli che non riconoscono il Governo di Kinshasa e il Governo provinciale. Sono forze destabilizzanti, che rendono lo sforzo immane del Governo e dei militari regolari nel controllo del territorio quasi impossibile. E' un territorio troppo vasto, le infrastrutture non esistono, stiamo parlano di strade sterrate, quando va bene, o addirittura buche, sassi, fango, per di più c'è questa presenza militare irregolare che rende la situazione volatile, instabile, soggetta a cambiamenti repentini in funzione di variabili che non possiamo capire". "In questo contesto Fondazione AVSI implementa progetti a sostegno della popolazione, che, come sempre, è quella che vive due volte il problema: sia della lontananza del Governo centrale, sia della vicinanza di questi gruppi armati, che attaccano indiscriminatamente villaggi, colpendo donne, bambini, uomini. Facciamo progetti che vertono sulle tematiche dell'educazione, della protezione dell'infanzia, della sicurezza alimentare".
Beppe Gaido è un chirurgo di Carmagnola (Torino). Dal 1981 è anche un religioso, missionario prima in Tanzania, poi in Kenya, dove ha prestato la sua opera a Chaaria e in seguito a Matiri. Vive e lavora nel “luogo della polvere”, dove sorge un ospedale affacciato su una splendida vallata. Il reparto che preferisce è la maternità, "dove vita e morte si incontrano e scontrano di continuo, tra gioie persistenti e dolori che si piazzano sotto lo sterno come macigni". In Kenya è stato predisposto un reparto per Covid con un numero limitato di letti a Nairobi, ma il problema che si affronta è "la mancanza di preparazione, e un sistema sanitario altamente carente, con strutture ospedaliere fatiscenti o poco attrezzate". Non abbiamo la possibilità di fare diagnosi, se non sospettandola e poi riferendo il paziente a Nairobi. Gli ospedali missionari sono congestionati e non hanno grosse possibilità di isolamento”. Da luglio, fratel Beppe si trova al Saint Orsola Mission Hospital di Matiri, in una zona rurale. "Tra i principali problemi da affrontare c’è la disponibilità di ossigeno, o come far fronte alla rianimazione. Abbiamo solo pochi concentratori di ossigeno”. In generale, ciò che emerge è che “l’Africa è impreparata al virus. Non ci sono rianimazioni, non abbiamo isolamenti ed il personale medico è gravemente insufficiente, come anche le medicine”. "Una diffusione come quella europea implicherebbe contagi anche in ospedale, incapacità di assistere i pazienti gravi e tantissime morti sia tra i pazienti che tra il personale". “Qui, spiega fratel Beppe Gaido, non morirebbero solo gli anziani ma anche i tantissimi bambini denutriti o le persone immunodepresse. La mortalità sarebbe altissima”. "In Kenya, di tamponi se ne sono fatti finora pochissimi, ed in un unico laboratorio a Nairobi. Ma il virus potrebbe essersi espanso meno anche perché in Africa, per motivi povertà, si viaggia pochissimo in aereo. E “i villaggi rurali sono lontanissimi l’uno dall’altro”. Per aiutare e parlare con il missionario italiano in Kenya scrivere a fr.beppe@gmail.com - Madri, edito da PubMe, Collana Gli Scrittori della Porta Accanto, è un memoir sull'attività di medico missionario di Beppe Gaido, scritto con Stefania Bergo: uno sguardo emozionale alla maternità e alla condizione della donna in un piccolo villaggio rurale del Kenya, per aiutare l'ospedale St. Orsola di Matiri (Kenya).
Con Noi:
Nicolò Carcano, responsabile Progetti Avsi in Repubblica Democratica del Congo a Goma (RDC);
fratel Beppe Gaido, medico italiano missionario in Kenya;
Conduce: Luca Collodi