Il Mondo alla Radio - prima parte 24.03.2021
Migliaia di figli e di nipoti di italiani vivono in Eritrea da cittadini esclusi e dimenticati dalle istituzioni. Molti di loro sono addirittura costretti ad arrivare nella patria dei padri e dei nonni come rifugiati, spesso rischiando la vita lungo le rotte della tratta mediterranea. Sono il frutto di un passato coloniale durato oltre 70 anni, fatto di relazioni sentimentali e più spesso di violenze tra coloni italiani e giovanissime donne eritree. Una brutta storia riconducibile ad un passato ancora molto vicino e con cui l'Italia non ha chiuso i conti. Hanno nomi italianissimi e spesso fattezze che li hanno resi stranieri anche nella stessa Eritrea: sono i meticci. Dopo molte promesse politiche e speranze tradite sono stati condannati all'oblio, semplicemente perché impossibile stabilire con certezza l'attribuzione di paternità o di discendenza; impossibile, da un lato, perché abbandonati vigliaccamente dopo essere stati concepiti dai coloni italiani e, dall'altro, perché privi dei mezzi economici e della libertà di movimento che permetterebbe loro di ricercare delle prove. Sono i figli della colpa, individuale e storica, di un Paese e dei suoi cittadini 'bianchi'; sono la vergogna coloniale di cui dimenticarsi. Eppure, c'è chi si batte per il loro riconoscimento giuridico, il loro diritto di cittadinanza in base al tanto sbandierato 'ius sanguinis'. Quella che raccontiamo è solo una parte della loro storia.
Ospiti della trasmissione:
Vittorio Longhi - giornalista italo-eritreo de La Repubblica e autore de "Il Colore Del Nome", ed. Solferino
Salvatore Crispi - rifugiato italo-eritreo
Paolo Farci - avvocato, esperto in diritto di cittadinanza e apolidia
Conduce: Stefano Leszczynski