Rimanere e abitare le aree interne, sempre più giovani ci credono
C’è un argine al declino delle aree interne? Ma soprattutto è possibile trovare stili di vita alternativi in montagna o in campagna?
Sono in tanti a pensare che la maggior parte dei giovani italiani emigri o pianifichi di farlo, andando via dalle aree interne italiane. Aree montanee o di campagna. A rovesciare una narrazione data per scontata è l’associazione Riabitare l’Italia che ha pubblicato i risultati di una ricerca sui giovani delle “Aree interne” italiane dal titolo “Giovani Dentro”.
Del valore delle aree interne parla il libro del giornalista Gianni Augello “L’Italia che resta”, edito da Ediciclo. Augello ha fatto un viaggio di 4000 chilometri con mezzi pubblici sulla traccia della frontiera nascosta dell’Italia. E’ andato incontro a imprevisti e incontri: giovani laureati che controcorrente tornano sulle colline lucane della Val d’Agri; ragazzi che sognano Londra tra le stradine di Montalbano Elicona, in Sicilia; amministratori locali che tentano di dare un futuro a queste terre.
Ed è stata anche la pandemia a spingere a tornare nelle aree interne. South Working, un gruppo di giovani professionisti propone al governo e alle istituzioni di rafforzare tutele e incentivi per chi lavora "agilmente" al Mezzogiorno. In pochi mesi "South Working – Lavorare dal Sud" ha raggiunto, attraverso i canali social, decine di migliaia di south workers e potenziali tali e creato una rete capillare di volontari sui territori.
Con noi:
Andrea Membretti, docente di Sociologia del territorio all’Università di Pavia e coordinatore dell’indagine “Giovani Dentro”.
Il giornalista Gianni Augello
Antonio Luca Conte, subcommissario del parco dell'Appenino Lucano
La fondatrice del movimento South Working Elena Militello
- Trasmissione di Alessandro Guarasci