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Il valore delle aree interne, ritmi di vita più lenti e sostenibili

C’è un argine al declino delle aree interne? Ma soprattutto è possibile trovare stili di vita alternativi in montagna o in campagna?

Due giorni di analisi e confronto per arrivare a «un piano di rilancio pastorale delle "aree interne" del Paese, che costituiscono il 60% del territorio italiano, il 52% dei Comuni e il 22% della popolazione". È l’obiettivo dell’iniziativa promossa dall’arcivescovo di Benevento, Felice Accrocca, e che, al momento, ha  raccolto l’adesione di almeno venti vescovi provenienti da 9 regioni (Piemonte, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria). Insomma serve fare i conti con l’emarginazione, lo spopolamento e la crisi economica», che colpisce in modo ancora più duro alcune zone del Paese, meno ricche di risorse e mezzi. L’incontro si è chiuso oggi a Benevento.

Sono in tanti a pensare che la maggior parte dei giovani italiani emigri o pianifichi di farlo, andando via dalle aree interne italiane. Aree montanee o di campagna. A rovesciare una narrazione data per scontata è l’associazione Riabitare l’Italia che ha pubblicato i risultati di una ricerca sui giovani delle “Aree interne” italiane dal titolo “Giovani Dentro”.

Con noi a Radio Vaticana:

L'arcivescovo di Campobasso, mons. Giancarlo Bregantini

Andrea Membretti, docente di Sociologia del territorio all’Università di Pavia e coordinatore dell’indagine “Giovani Dentro”

Gianni Augello, giornalista

Antonio Luca Conte, un imprenditore agricolo in Basilicata

- Trasmissione di Alessandro Guarasci

31 agosto 2021