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Attentati e caos in Afghanistan, dal G20 del 12 ottobre cosa ci si aspetta?

Che sta succedendo in Afghanistan a poco più di un mese dall’abbandono delle truppe occidentali? E che cosa ci si può aspettare dal G20 del 12 ottobre?

Mai in 20 anni di guerra, il sistema sanitario afgano è stato così vicino al collasso totale. Questo l'allarme che Ia ong Intersos dice di aver ricevuto attraverso ''i dati e i racconti dei nostri operatori umanitari impegnati nel garantire assistenza sanitaria nelle province di Kandahar e Zabul''. L'interruzione dei combattimenti non ha migliorato le condizioni di vita della popolazione. Dal 15 agosto c’è stato un aumento dei pazienti che si rivolgono ai centri di salute sostenuti da Intersos per ricevere assistenza.

Il 29 settembre il premier Draghi ha annunciato che ci sarà il vertice G20 straordinario il 12 ottobre sull'Afghanistan". In questo G20 si tratterà “di vedere se è possibile ottenere una comunità di obiettivi fra tutti i 20 paesi più ricchi del mondo", ha detto Draghi. "Prima di tutto – ha affermato Draghi - c'è una esigenza umanitaria, c'è una catastrofe umanitaria che sta per dilagare, perché l'Afghanistan non ha nessun sostegno dal resto del mondo, magari non so qualcuno di questi Paesi qualcosa dà ma è una catastrofe. La seconda questione – ha aggiunto il premier - è quali passi la comunità internazionale può intraprendere per evitare che l'Afghanistan torni ad essere il nido del terrorismo internazionale”.

Purtroppo in questi giorni, l’Afghanistan è tornato ad esser teatro di attentati. Almeno cinque ì persone sono morte domenica a Kabul in un attentato dell’Isis a una Moschea, e ieri i talebani hanno annunciato che un covo dell'Isis e' stato eliminato in una operazione delle forze di sicurezza talebane avvenuta nella notte nella capitale.

Sono 4.890 i cittadini afghani che ad agosto sono arrivati in Italia. Si tratta di persone che negli anni scorsi avevano collaborato con le autorità italiane e perciò erano a rischio di ritorsione da parte del nuovo regime dei talebani. Per dodici giorni otto aerei cargo C-130J dell’Aeronautica militare hanno creato un ponte aereo tra Kabul e Kuwait City, e poi da là i quasi cinquemila afghani sono stati trasferiti all’aeroporto di Fiumicino.

Con noi a Radio Vaticana: 

Alda Cappelletti, la direttrice dei programmi di Intersos che sta visitano le strutture a Kandhar e Zabul,.

Claudio Bertolotti, analista Ispi.

Nico Piro, inviato, autore di libri e documentari sull’Afghanistan.

Lorenzo Chialastri, responsabile area immigrati di Caritas Roma

 

- Trasmissione di Alessandro Guarasci

05 ottobre 2021