Afghanistan, un Paese precipitato in una crisi umanitaria e sanitaria
Quale è il futuro dell’Afghanistan? Come garantire il rispetto dei diritti umani dopo la presa del potere dei talebani?
A inizio settimana in Norvegia, i colloqui di tre giorni tra una delegazione di talebani, guidata dal ministro degli Esteri ad interim Amir Khan Muttaqi da una parte, e dall’altra parte funzionari dei governi occidentali e rappresentanti della società civile afghana. Si tratta in sostanza dei primi colloqui all’estero da quando i talebani hanno preso il potere ad agosto. Il premier norvegese Jonas Gahr Store ha detto che "sono stati seri e sinceri". Da quello che sembra a convincere i talebani a venire al tavolo è stata la difficile situazione umanitaria e sanitaria del Paese. Di questo se ne è occupato anche il consiglio di sicurezza dell’Onu ieri ma senza grossi risultati.
In merito ai colloqui di Oslo, il ministro degli Esteri afghano, Amir Khan Muttaqi: "L'opportunità offerta dalla Norvegia ci ha consentito di condividere la scena con il mondo.
Con questi incontri siamo certi di ricevere assistenza umanitaria, sanitaria e nell'educazione”. E questo perché la situazione sanitaria e umanitaria in Afghanistan è davvero preoccupante.
Con noi a Radio vaticana:
Nico Piro, autore del libro “Kabul, crocevia del mondo”, edito da People
Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia
Alda Cappelletti, direttrice dei programmi di Intersos
Lorenzo Chialastri, area immigrazione di Caritas Roma
In studio Alessandro Guarasci