Transizione ecologica, le aziende del manifatturiero arrancano
Transizione energetica a che punto siamo. E soprattutto, quali opportunità ci può offrire la tecnologia?
Solo il 31% delle imprese manifatturiere in Italia prevede di investire nel triennio 2022-24 nella duplice transizione digitale e green mentre il 35% non investirà proprio in questi due settori.
Una "maggiore spinta" arriva invece dalla "duplice transizione": quando le imprese investono sia in tecnologie digitali sia green il guadagno di produttività sale al 14%. Chi sta puntando molto su questa doppia accoppiata: digitale-green è il Consorzio
Italiano Biogas (Cib), tra l’altro a Roma, ieri si è chiuda la settima edizione di Biogas Italy. Appunto, per il Consorzio serve aggiungere "gli ambiziosi obiettivi di sviluppo della produzione di biogas e biometano tracciati nel Pnrr consentirebbe di rafforzare la sicurezza energetica nazionale" e "le imprese sono pronte a raccogliere questa sfida con investimenti.
Il Piano 2030 del settore elettrico prevede di creare 540mila nuovi posti di lavoro in Italia», così Agostino Re Rebaudengo, presidente di Elettricità Futura – associazione che rappresenta oltre 500 imprese italiane del settore elettrico – puntualizza il potenziale occupazionale della transizione verde.
La recente novità è la bozza di decreto sulle comunità energetiche, se ne occuperà anche un convegno “Energia di pace. Fare energia per la pace” in programma lunedì a Roma alla Pontificia Università Antonianum.
Ospiti a Radio Vaticana, Il Mondo alla Radio
Il presidente del Cib Piero Gattoni
Alessandro Rinaldi, direttore studi Istituto Guglielmo Tagliacarne
Il presidente di Confcooperative Maurizio Gardini
Sara Capuzzo, Presidente della Cooperativa energetica “ènostra”
In studio Alessandro Guarasci