Il Mondo alla Radio 21.03.2025
Il vertice Ue vota il riarmo ma il piano parte in salita, Donald Trump e le sfide allo Stato di diritto coi licenziamenti di migliaia di giornalisti e dipendeti delle agenzie federali e le deportazioni di massa e poi il Forum per la Custodia del Creato e lo stato di salute dei libri in Italia e non solo nella puntata odierna de' Il Mondo alla Radio.
"ll Libro Bianco sulla difesa ha un nome che dice tutto, 'Readness' ovvero 'Prontezza 2030". Lo ha affermato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen rispondendo a una domanda se il nome ReArm Europe verrà modificato come chiedono Spagna e Italia. "Il piano da 800 miliardi di euro prevede di finanziare non solo il riarmo ai fini difensivi ma anche le infrastrutture, la mobilità militare, il cyber, elementi sulla comunicazione e così via. Dunque ieri sera il Consiglio europeo ha adottato le conclusioni su competitività, migrazioni e difesa e modifiche al quadro finanziario pluriennale, alla fine l’Ungheria ha votato il piano, ma si è sfilata dal sostegno dei 27 all’Ucraina. La roadmap, infatti, prevede di chiudere al Consiglio Europeo di giugno, fissato in calendario subito dopo al summit della Nato in Olanda, dove gli alleati saranno chiamati ad aumentare i target di spesa - si parla di almeno il 3% - sotto l'impulso di Donald Trump. Certo, tre mesi sono un orizzonte molto esteso e alcune tappe previste dal ReArm Europe (ad esempio l'attivazione delle deroghe al Patto di stabilità sulle spese in sicurezza) dovrebbero avvenire ben prima. La Germania senz'altro lo farà, l'Olanda forse no, i Paesi ad alto debito come Italia e Francia sono sul "chi va là". L'altro aspetto spinoso è la norma sul 'buy European', fortemente voluto dalla Francia per dare impulso all'industria del Vecchio Continente. Per un commento su quanto emerso a Bruxelles, abbiamo sentito Ettore Greco, vice- presidente dell’Istituto Affari Internazionali
Donald Trump ha chiesto l'impeachment del giudice di Washington James Boasberg che ha ordinato il blocco delle deportazioni di 250 venezuelani definendole illegali. Secondo Trump molti di loro appartenevano alla gang Tren de Aragua, definita “un'organizzazione terroristica”. Da giorni, negli Stati Uniti, si dibatte non solo su questa questione ma anche sull’espulsione di residenti in regola con il visto, le cui dichiarazioni sono considerate un “rischio” per la sicurezza nazionale. Nell’ottantina di ordini esecutivi firmati dal suo insediamento il Capo della Casa Bianca sfida non solo le corti federali ma anche i poteri dei giudici e le leggi stesse paventando il rischio di una crisi costituzionale. Oggi ha firmato anche l’ordine di smantellamento del Dipartimento dell’Istruzione; pochi giorni fa ne ha firmato un altro con il quale ha licenziato 700 giornalisti e svuotato sette agenzie federali licenziando 200mila dipendenti in prova. Fra queste la Us Agency for Global Media a cui appartiene anche Voice of America, la storica radio fondata nel 1942 per contrastare la propaganda nazifascista. Eppure nel suo discorso di insediamento ha detto che avrebbe abolito la censura e rafforzato la libertà di espressione. Come leggere queste decisioni? Ci aiuta a capirne di più Gianluca Pastori, docente di Scienze Politiche alla Cattolica di Milano
Al via da oggi fino a domenica 23 marzo ad Alvito in provincia di Frosinone il XIX Forum dell’informazione cattolica per la Custodia del Creato. Filo conduttore dell’incontro è il tema “Consapevolezza ambientale nella professione giornalistica. Tutela dei territori e la Carta di Pescasseroli”. L’incontro, che vede la presenza di oltre cento giornalisti giunti da tutta l'Italia, è promosso dall’associazione culturale Greenaccord. Focus sulla montagna, sui parchi e su questa Carta deontologica che contiene norme e principi per una corretta comunicazione dei temi ambientali. Ne parliamo con Patrick Maurelli, Responsabile del Progetto SUN4U
Giornata mondiale della Poesia, una ricorrenza importante per le parole. E noi vogliamo ragionare sullo stato di salute della lettura. Un tema spesso oggetto di indagini nei diversi Paesi. In Italia, nel 2024, in base ai dati dell’Osservatorio di Associazione Italiana Editori, ha letto almeno un libro il 73% della popolazione tra i 15 e i 74 anni. Nel mondo, secondo le analisi delle associazioni di categoria, al primo posto c’è la Francia, che raggiunge il 90%, seguita da Regno Unito e Nuova Zelanda. Stando al Bel Paese, quel che richiama l’attenzione sono anche i risultati sulla qualità della lettura: tra il 2022 e il 2024, è diminuito di 45 minuti il tempo settimanale dedicato ai libri a stampa, passando da 3h32 a 2h47, come è diminuita del 3%, la fascia di coloro che leggono con una buona frequenza settimanale, cioè tutti i giorni o almeno qualche volta a settimana. Ci sono, in Italia, grandi differenze geografiche, il Sud e le Isole, con alcune eccezioni, si discostano dalla media per un -11%: una fragilità della lettura che è spesso condizionata da carenze infrastrutturali, come la scarsità di biblioteche e di librerie o carto-librerie. Oltre alla geografia, molte oscillazioni sono legate al titolo di studio e al genere, le donne leggono più degli uomini, sbaglia invece chi addita i giovani, perché sono proprio loro a leggere di più, in particolare i giovanissimi, fino ai 14 anni. Il calo più consistente avviene a partire dai 25 anni. Abbiamo commentato questi dati con Adriano Monti Buzzetti, presidente del Cepell, Centro per il Libro e la Lettura e con Maurizio de Giovanni, uno degli scrittori più amati del momento, creatore del commissario Ricciardi e ora in libreria con il romanzo L’antico amore.
La Rubrica "Topic Trends" consueto appuntamento del Venerdì con Matteo Valsecchi, giornalista di TV Sorrisi & Canzoni
In conduzione: Cecilia Seppia
In redazione: Cecilia Seppia, Michele Raviart con il contributo di Marco Guerra, Marina Tomarro, Eugenio Murrali
In regia: Daniele Giorgi