Ep. 2 - Animo candido
“Mi trovavo all’ospedale di Genova, nel centro che mi segue per la mia malattia, e qui durante un lungo ricovero mi stavo annoiando e non stavo molto bene. Ho cominciato a scrivere dei versi su un computer e da lì ho capito che mi piaceva davvero molto scrivere poesie”. Come nasce la poesia? Come nasce un verso? La risposta di Giacomo Mattivi, giovane di 21 anni affetto dalla distrofia di Duchenne, è semplice anche se – racconta nel podcast – la stesura di un testo diventa solo l'ultimo atto. Prima c’è l’ispirazione, poi il fissare nella mente le parole che nascono spontanee e infine la stesura su carta.
I suoi versi sono legati al mare, all’amore, alla pace e soprattutto al fratello Mattia, morto nel 2022, che soffriva della stessa malattia di Giacomo. “C’è anche una canzone che ho scritto con una mia amica, io ho scritto il testo - precisa - e poi con lei l'abbiamo musicato. Sembra che parli di una ragazza di cui mi sono innamorato, ma in realtà parla di mio fratello”. Nello struggente testo della canzone, che s'intitola “Animo candido”, Giacomo scrive tra l'altro: "Ho ritrovato la forza nei segni del tuo sorriso... La tua semplicità mi fa sorridere... Per la prima volta ho capito ciò che è davvero importante, in ogni giorno passato a trasformare in meraviglia le cose banali".
Cinema, musica, poesia. Giacomo non si preclude nulla. Ha capito che raccontare serve a conoscere sé stessi, i propri sentimenti, ma anche a sopravvivere. E la sua ispirazione nasce nei momenti più duri, quando la vita è più spietata... come se l’espressione artistica fosse una zattera di salvataggio nella tempesta.