Senza fissa dimora e residenza: la negazione del diritto alle cure
Le ufficiali, stringenti disposizioni anti contagio, ci dicono che tutti dobbiamo restare il più possibile al sicuro fra le mura domestiche. La casa, quella in cui ci rifugiano in questi giorni di emergenza. E' il riparo per molte delle sventure che l'umano possa vivere, ma è anche garanzia di identità, proprio dal punto di vista formale: perchè la residenza anagrafica che tutti noi dobbiamo avere da cittadini, la rintracciabilità, è uno dei requisiti fondamentali per accedere ai servizi statali, primo fra tutti il medico di base che di questi tempi è un presidio fondamentale. Chi vive in strada non solo non può rifugiarsi al sicuro dal contagio, ma non può neppure segnalare una residenza ai fini dell'esercizio di questi diritti. L'associazione "Avvocato di strada" e la FioPSD hanno lanciato un appello e un vademecum ai Comuni per istituire la via Fittizia , come la legge prevede.
Ospiti:
Mons. Dario Viganò - Vice cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali
Avv. Antonio Mumolo - Prsdeinte dell'associazione "Avvocato di strada"
Marco Màino - Responsabile case di accoglienza notturna dell'impresa sociale "Stranaidea" di Torino
Conduce:
Paola Simonetti