In prima linea - pomeriggio prima parte 26.03.2020
L'isolamento forzato, a cui tutti siamo costretti in queste settimane, si sta rivelando una bomba a orologeria per quella donne che devono restare tappate in casa con un uomo violento. L'allarme lo stanno lanciando molti dei centri antiviolenza sparsi sul territorio italiano: "Negli ultimi tre giorni abbiamo dovuto accogliere quattro donne che fuggivano da partner violenti. Prima dell'emergenza coronavirus ci capitava un caso alla settimana", ha segnalato la Fondazione Somaschi, fenomeno questo segnalato come più frequente nei comuni di San Donato Milanese, Rho, Rozzano, Melzo e di una parte di Milano. Ma d'altro canto e giocoforza, le telefonate tramite il centralino istituzionale 1522 e le segnalazioni dai pronto soccorso degli ospedali sono diminuite per l'evidente impossibilità di chiedere aiuto sotto gli occhi di chi potrebbe metter in atto nell'immediato ritorsioni.
Il 24 marzo scorso è partita una campagna promossa dal governo per combattere quella che rischia di diventare un'emergenza nell'emergenza: una batteria di spot programmati fino al 3 aprile per promuovere il numero 1522, centro antistalking attivato dalla presidenza del consiglio e gestito dal Telefono Rosa, per offrire aiuto a chi in questo periodo potrebbe averne più bisogno. L'azione del governo è giunta dopo numerosi appelli arrivati da attiviste, ma anche donne esponenti della politica così come della cultura e del settore dell'avvocatura: "Occorre evitare che il principio della tutela della vita umana, alla base delle ordinanze di restrizione, venga meno o si rovesci, al contrario, in una maggiore esposizione alla violenza per le donne e i loro figli, spesso minorenni, condannati a subire o ad assistere alla violenza".
Con noi:
Maria Gabriella Carnieri - Presidentessa Telefono Rosa
Mario De Maglie - Vicepresidente Centro Ascolto Uomini Maltrattanti
Conduce: Paola Simonetti