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San Vincenzo a Napoli: l'epidemia rivela anche lavoro illegale

"In tutta Italia questa emergenza ha sensibilizzato molte persone e fatto aumentare la solidarietà. A Napoli in particolare, la mensa di Porta Capuana, che era nata negli anni '80 dopo il terremoto, ha confermato la sua vocazione di luogo centrale di assistenza. Una vera garanzia per tutti i bisognosi, anche portando pasti a domicilio". A raccontarlo è Antonio Gianfico, Presidente nazionale della Società San Vincenzo De Paoli.  "Oltre a offrire un pasto, la  caratteristica della mensa di Porta Capuana è stata sempre quella di seguire e coinvolgere le persone che vi si avvicinano". "Oggi per l'epidemia sono aumentate le richieste", spiega Gianfico. "Oltre ai senza tetto, infatti, ci sono molti cittadini che hanno perso all'improvviso il lavoro. Famiglie monoreddito che campavano purtroppo grazie a lavori illegali. Questo momento di difficoltà fa emergere infatti anche l'illegalità che provoca tanta povertà". "Grazie alla rete della San Vincenzo - spiega il presidente nazionale - abbiamo coinvolto una di queste famiglie per aiutarla. Non è stato facile. Spesso infatti per dignità queste persone rifiutano gli aiuti. Perciò i nostri volontari non offrono solo beni materiali ma anche amicizia e garanzia di prossimità per non mortificare gli altri".  

 

Stefania Perna, docente di lettere, scrittrice, autrice del libro “Spunti quotidiani in cerca d’autore” (Edizioni Segno)

Antonio Gianfico, Presidente nazionale della Società San Vincenzo De Paoli

 

Conduce:

Fabio Colagrande

 

 

 

21 aprile 2020