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Sabato Santo in preghiera davanti alla Sindone nel Duomo di Torino - 04.04.2020

Sono migliaia i messaggi che mi pervengono dalla gente, anziani e adulti e giovani, sani e malati per chiedermi che, nel momento di grave difficoltà che stiamo attraversando, si possa pregare durante questa settimana santa, davanti alla Sindone per impetrare da Cristo morto e risorto che il sacro Telo ci presenta in un modo così vero e concreto, la grazia di vincere il male come ha fatto lui, confidando nella bontà e misericordia di Dio. Ho accolto volentieri questa richiesta, scrive in un messaggio rivolto alla Diocesi mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, e assicuro tutti che la realizzeremo Sabato Santo, nel pomeriggio, dalle 17. A partire da quell’ora presiederò una lunga preghiera davanti alla Sindone. Grazie alla televisione e ai social, questo tempo di contemplazione renderà disponibile a tutti, nel mondo intero, l’immagine del sacro telo che ci ricorda la passione e morte del Signore, ma che apre anche il nostro cuore alla fede nella sua risurrezione. Più forte è l’amore. Questo è l’annuncio pasquale che la Sindone ci porta a rivivere e ci riempie il cuore di riconoscenza e di fede. Papa Francesco nel suo messaggio per l’ostensione del 2013 ci ha detto: non siamo noi che contempliamo nella Sindone un volto che ha gli occhi chiusi dalla morte. Ma è Lui che ci guarda per farci comprendere quale grande amore ha avuto per noi, liberandoci dal peccato e dalla morte. Quel volto parla al nostro cuore e ci comunica una grande pace ed è come se ci dicesse: abbi fiducia, non perdere la speranza, la forza dell’amore di Dio e del Risorto vince tutto .

Parla il direttore dell'Eco di Bergamo, il giornale che in questi giorni ha destato l’attenzione di tutti i media per l’impressionante aumento delle pagine di necrologi, dovuto alle tante vittime in città da Coronavirus Covid-19. "C’è anche la Bergamo dei medici, degli infermieri, degli operatori sanitari impegnati 24 ore mettendo in pericolo la propria vita per gli altri. Noi raccontiamo anche la fatica e i drammi di queste persone che quotidianamente si spendono per una comunità”. "È come essere in guerra, afferma Alberto Cerasoli. Ogni giorno è una battaglia dove c’è un bollettino che, ahimè, il mio giornale registra quotidianamente”.  

Con noi: 

mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino; 

Alberto Cerasoli, direttore quotidiano 'Eco di Bergamo';  

Lucia Ercoli, direttore di Medicina Solidale; 

Conduce: Luca Collodi  

 

04 aprile 2020