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Il grazie del Papa a insegnanti e studenti. Secondo un'indagine internazionale del Toniolo il virus cambia i progetti di vita dei giovani - 24.04.2020

Un pensiero speciale per gli studenti e per gli insegnanti che in questo periodo devono svolgere il loro lavoro in maniera diversa e a volte difficile. Il Papa nella messa a Casa Santa Marta ha pregato "per gli insegnanti, che devono lavorare tanto per fare lezione via Internet e altre vie mediali" e "per gli studenti che devono fare gli esami in un modo in cui non sono abituati. Accompagniamoli con la preghiera". Il ringraziamento di Virginia Kaladich, presidente nazionale della Fidae, che raccoglie le scuole paritarie di ispirazione cattolica, che sottolinea il "valore della libertà di scelta educativa e dell’importanza delle scuole paritarie per l’intero sistema di istruzione nazionale. A noi sta a cuore tutta la scuola, ma proprio per questo non possiamo non tener conto che dal 2000 in Italia il sistema pubblico integrato, composto da scuola statale e scuola non-statale, si imbatte ancora in molti pregiudizi". "Dobbiamo ribadire che la scuola è delle famiglie, che non possono sentirsi penalizzate nella loro libertà di scelta educativa e di formazione per i loro figli. La mancanza di equità nell’erogazione delle risorse per le scuole pubbliche, statali e paritarie, in questo difficile tempo di Covid, può essere una scelta discriminante per la libertà di educazione".

Il clima di incertezza provocato dall’emergenza sanitaria e dalle sue ricadute sembra pesare in modo particolarmente rilevante sui progetti di vita dei giovani italiani.  È quello che emerge  dall’indagine promossa dall’Osservatorio Giovani dell’Istituto Giuseppe Toniolo, coordinata dal prof. Alessandro Rosina, condotta da Ipsos tra la fine di marzo e l’inizio di aprile 2020 in partnership con il Ministero per le Pari opportunità e la Famiglia. L’indagine ha interessato un campione rappresentativo di giovani di età compresa fra i 18 e i 34 anni: 2.000 in Italia e 1.000 in ciascuno degli altri grandi Paesi europei. Oltre il 60% degli intervistati italiani ritiene che l’emergenza sanitaria avrà conseguenze negative sui propri piani per il futuro, seguiti a breve distanza dai giovani spagnoli. Meno preoccupati sembrano essere, invece, francesi e tedeschi.  Tra chi, ad inizio 2020, prendeva in considerazione la possibilità di concepire un figlio entro l’anno, ad aver messo da parte tale intenzione è il 36,5% degli italiani, contro il 14,2% dei tedeschi. Più in dettaglio, tra gli under 35 italiani, l’abbandono di tale scelta riguarda più della metà dei lavoratori autonomi e a progetto (52,3%), contro il 26,8% dei lavoratori in condizione più stabile.  Rilevante è anche il genere rispetto alla condizione di vulnerabilità. Le donne, difatti, vedono tendenzialmente più a rischio i propri progetti di vita rispetto agli uomini. In Italia il 67% delle donne contro il 55% degli uomini ritiene che i propri progetti di vita siano a rischio. Il divario di genere è minore negli altri Paesi europei considerati nell’indagine, ed in particolare in Francia, dove il divario è quasi nullo.

 

Con noi: 

Virginia Kaladich, presidente nazionale Fidae Federazione Istituti Attività Educative;  

Alessandro Rosina, coordinatore scientifico Osservatorio Giovani Istituto Toniolo di Milano, Università Cattolica; 

Conduce: Luca Collodi  

24 aprile 2020