Virus e lockdown: crisi nera di libri ed editoria e buone prassi creative - pomeriggio seconda parte
L'impatto che l'emergenza coronavirus, con il fermo produttivo imposto dal decreti anti contagio, sta avendo sull'economia italiana sta facendo sentire il suo peso già adesso e uno dei settori fra i più colpiti, che sta lanciando in grido di dolore in queste ultime settimane è proprio quello dell'editoria e del libro in generale. L'allarme è stato lanciato dalle associazioni di settore su più fronti. In un contesto precedente all'emergenza virus, che vedeva già un paese dove si leggeva poco: gli ultimi dati Istat ci dicevano che sebbene nel 2018 vi sia stato un segnale di lieve crescita nella produzione editoriale, con un +1,2% di titoli pubblicati rispetto all'anno precedente per i grandi editori e un +1,7% di copie stampate per i medi editori, i lettori non aumentano rispetto all’anno precedente. Per il 2018 hanno sofferto le piccole case editrici che hanno segnato un -3,3%. In tutto questo la chiusura forzata dovuta ai decreti governativi per emergenza Covid19 ha dato il colpo di grazia, anche se le buone prassi e la buona volontà creativa non mancano: lo dimostrano le idee avute dalla casa editrice Eris e la libreria Book Morning di Genova.
Con noi:
Ricardo Franco Levi - Presidente Associazione Italiana Editori
Paolo Ambrosini - Presidente Associazione Italiana Librai
Con il contributo di:
Anna Matilde Sali - Socia della casa editrice Eris di Torino
Valentina Beronio - Socia della libreria "Book Morning" di Genova
Conduce: Paola Simonetti