La pandemia si abbatte sui territori terremotati dell'Umbria, ma non uccide la speranza
A 4 anni dal terremoto che ha devastato i territori montani di Umbria, Marche e Lazio l'emergenza sanitaria per il coronavirus si abbatte come una scure sul tentativo di ripresa delle comunità locali. Gli sforzi di chi ha scelto di rimanere nei luoghi d'origine sono stati brutalemente frustrati dal coronavirus e l'incertezza per il futuro rappresenta un ulteriore peso per chi ha tentato con coraggio di risollevarsi. Mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto Norcia, racconta il senso di spaesamento delle persone della sua diocesi e gli sforzi della Chiesa locale per lenire le ferite attraverso la prossimità.
L'importanza di mantenere vive le radici e il radicamento ai luoghi d'origine è una sfida che viene affrontata con caparbietà dagli abitanti delle zone terremotate, come ci racconta Alessandra Albanesi della Pro-loco di Castel Santa Maria. E l'arte, con il suo carico di creatività - come sottolineato da Papa Francesco - svolge un ruolo essenziale nel mantenere viva la speranza. Ne è convinta Liliana Bernardi, violinista e docente presso il Conservatorio di Perugia, tra i promotori di inziative culturali e concertistiche nelle aree del terremoto.
Ospiti del programma:
Mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia
Alessandra Albanesi - pro-loco di Castel Santa Maria
Liliana Bernardi, violinista, concertista e docente presso il Conservatorio Francesco Morlacchi di Perugia
Conduce: Stefano Leszczynski