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Fase2: Vescovo di Pinerolo: la Chiesa è chiamata a rivedere la pastorale

A Pinerolo le messe con il popolo sono riprese il 25 maggio, una settimana dopo rispetto al resto d'Italia. Il vescovo, monsignor Derio Olivero, ne spiega le ragioni: "Soprattutto per prudenza. Mi sono reso conto che non tutti i parroci erano ancora pronti a rispettare tutte le regole anti-contagio. L'altro motivo era per dare un segno: non bisogna tornare come prima". Il presule scandisce che il tempo della pandemia "non è una parentesi" e avverte sul "grande rischio, come Chiesa e come società, di riprendere a fare come facevamo prima. E' qualcosa che dobbiamo scongiurare". Da qui l'invito a cambiare molte cose nella pastorale: "In questo periodo si è riscoperta la dimensione familiare della fede. Noi alle famiglie chiediamo di essere impegnate in parrocchia ma le dobbiamo noi per primi sostenere. E poi, non basta andare a messa e poi fare come se la nostra fede non esistesse più. C'è bisogno di accompagnamento. C'è una sete enorme di spiritualità e la Chiesa spesso non la nutre. Se c'è solo la messa, non basta", precisa ancora mons. Olivero. "C'è bisogno di una pastorale più estroversa. Prendendo in prestito le parole di un amico, dico: 'Non una Chiesa che va in chiesa, ma una Chiesa che va a tutti'. Le relazioni ci mancavano come l'aria, quando siamo stati costretti all'isolamento, ma perché già prima non le curavamo bene le relazioni in comunità". E conclude: "Se non c'è questo, siamo una delle tante organizzazioni, siamo Chiesa chiusa in se stessa e autocentrata".

Con noi: 

S.E. Mons. Derio Olivero, vescovo di Pinerolo;

Padre Roberto Carrasco, missionario peruviano degli Oblati di Maria Immacolata, in missione in Amazzonia a Aucayacu, nella Diocesi di Huanucoin, parte centrale del Perù, dove dirige Radio Amistad, ha partecipato al Sinodo (intervista di Fabio Colagrande)

conduce:

Antonella Palermo

 

 

 

 

26 maggio 2020