Settimana Laudato Si', a cinque anni dall'Enciclica
I frutti del documento di Papa Francesco sulla cura della "Casa comune" e i cammini di sensibilizzazione da intraprendere o intensificare. "La questione è che la Laudato Si' non è ancora entrata di fatto nel tessuto ordinario delle nostre diocesi e delle nostre parrochie", lamenta monsignor Antonio Di Donna, vescovo di Acerra, che aveva invitato il Pontefice nella sua diocesi per suggellare il 24 maggio un percorso di preparazione su questi temi, avviato da molto tempo, visita rinviata a causa dell'emergenza coronavirus. "Vorrei che ci fosse una 'moratoria ambientale' - aggiunge - che i territori già saturi, come il nostro, non debbano essere più interessati all'impianto di nuove industrie che trattano materiale inquinante". Sul bene comune e la dignità della persona riflette anche don Pino Demasi, referente di Libera per la piana di Gioia Tauro, che plaude alla regolarizzazione di braccianti agricoli, colf e badanti contenuta nel decreto Rilancio: "Dare un documento a una persona significa dare dignità, significa dare nome e cognome, considerarla non un oggetto ma una persona con pieni diritti e pieni doveri".
Con noi:
Monsignor Antonio Di Donna, vescovo di Acerra;
Don Pino Demasi, parroco a Polistena, vicario generale della diocesi Oppido-Palmi e referente di Libera per la piana di Gioia Tauro
conduce:
Antonella Palermo