Bagnasco: Dio ha sempre guidato la mia vita. Il nuovo ponte di Genova segno di speranza per il Paese in un momento difficile - 09.05.2020
"La sorpresa è come Dio ha guidato sempre la mia vita dandomi la grazia, giorno per giorno, di affidarmi a lui. Se ripenso, spiega il cardinale Angelo Bagnasco arcivescovo uscente di Genova, a tutte le tappe della mia esistenza fino ad oggi, i compiti e le responsabilità improvvise, tutto inaspettato e niente ricercato in nessun modo, mi chiedo come a volte, senza fare dei drammi, mi sia stato possibile, conoscendo quello che sono". "Così, invece gli anni della Cei, poi l’Europa, la diocesi di Pesaro, poi l'Ordinariato militare e Genova, la mia amatissima città. Ecco mi sorprendo di non essere rimasto schiacciato, mi lasci dire così. È il banco decisivo, secondo me. È il banco decisivo perché l’Europa unita e il Continente nel suo insieme, non si possono più nascondere di fronte a questa pandemia, perché abbraccia il mondo, anzi lo stritola, in un certo senso, lo flagella. Quindi nessuno si può nascondere. Mentre con il fenomeno dei migranti l’Unione Europea ha potuto nascondersi, guardando un po' dall'altra parte prima di arrivare ad una responsabilità non solo dichiarata ma praticata, ora con il Covid direi che le carte sono tutte scoperte. E l'Unione Europea di fronte al mondo deve mostrare cosa è veramente, al di là dei trattati, delle leggi e delle regole. Una comunità di poli o una semplice unione di Nazioni". Infine il nuobo ponte di Genova: "È un messaggio di speranza che è insieme genio italiano, determinazione genovese, coraggio di tutti nella unità di intenti, varie amministrazioni, governo e imprenditori, la cittadinanza nel suo insieme e dimostra che è possibile fare le cose presto e bene".
In occasione del 70° anniversario della Dichiarazione di Schuman, giorno della festa dell’Europa (sabato 9 maggio) , il cardinale Jean-Claude Hollerich, presidente della Comece, ribadisce la necessità di una grande rete di solidarietà per sconfiggere la pandemia, costruire la pace e non tradire i valori che fondarono il Vecchio continente. "Penso che sia un momento veramente di gratitudine, perché grazie all’Unione Europea abbiamo avuto la pace. Ieri si è ricordato il 75° anniversario della sconfitta del regime nazista: abbiamo fatto comunque un grande progresso. Ma bisogna mantenere questo spirito, e per questo bisogna tornare allo spirito dei Padri fondatori. Penso a Schuman, penso ad Adenauer, a De Gasperi, che erano uomini pronti alla riconciliazione, uomini che non vedevano il mondo in bianco e nero, ma vedevano tutte le sfumature tra il bianco e il nero. Erano uomini impegnati per la pace e l’unità, basate sulla loro fede cristiana. E il Papa è un po’ la coscienza dell’Europa: è un grande piacere, penso, per tutti gli europei vedere come il Papa venuto da lontano – come ha detto lui stesso – abbia il “senso europeo”, ha capito veramente in profondità quello che è l’ideale europeo: la solidarietà".
Con noi:
card. Angelo Bagnasco, arcivescovo arcidiocesi di Genova, presidente dei vescovi europei, CCEE;
card. Jean-Claude Hollerich, presidente Comece, la Commissione delle Conferenze episcopali della Comunità europea;
Conduce: Luca Collodi ( intervista card. Hollerich a cura di Massimiliano Menichetti)