Pensare al futuro con Karol Wojtyla: inaugurato all'Angelicun un nuovo Istituto di cultura ispirato a San Giovanni Paolo II - 15.05.2020
L'Università Angelicum ha un nuovo Istituto dedicato alla cultura contemporanea cui collaborano eminenti filosofi, teologi e uomini di cultura nella sua più vasta espressione. L'evento coincide con il giorno del centenario della nascita di Karol Wojtyla, il 18 maggio 2020, a cui l'Istituto è intitolato. E il papa polacco non è solo stato il più illustre alunno della Pontificia Università San Tommaso D’Aquino ma, come rileva papa Francesco nella Lettera inviata al Rettore e al corpo accademico per l'occasione, è anche l'ispiratore e l'artefice della cultura contemporanea "grazie al ricco e multiforme patrimonio che ha lasciato e, prima ancora, con l’esempio del suo spirito aperto e contemplativo, appassionato di Dio e dell’uomo, del creato, della storia e dell’arte". La rilevanza del pensiero di Giovanni Paolo II, spiega il rettore, il polacco padre Paluch, "non si limita al periodo del suo pontificato; ha molto da dire nel considerare i problemi contemporanei che sorgono nelle aree della fede, della filosofia, della cultura, della scienza, della politica e di una grande varietà di questioni sociali. Pertanto non è sufficiente esaminare i risultati raggiunti da questo grande pontefice". "Dobbiamo anche pensare con lui riguardo le questioni più pressanti dei nostri giorni, incluse la cultura, la solidarietà, la misericordia, l’arte Cristiana, la giustizia, la democrazia, le ideologie e i movimenti contemporanei, il posto della Chiesa nel mondo moderno, e la crisi spirituale dell’Europa".
Salgono di oltre un milione i nuovi poveri che hanno bisogno di aiuto anche per mangiare per effetto delle limitazioni imposte per contenere il contagio e la conseguente perdita di opportunità di lavoro, anche occasionale. E’ quanto emerge da una stima della Coldiretti sui due mesi dall’inizio del primo lockdown in alcune aree per estendersi poi in tutta Italia, sulla base delle persone che hanno beneficiato di aiuti alimentari con i fondi Fead distribuiti da associazioni come la Caritas ed il Banco Alimentare che registrano un aumento anche del 40% delle richieste di aiuto con picchi anche superiori in alcune zone del Paese. "Fra i nuovi poveri, sottolinea Carmelo Troccoli di Coldiretti, ci sono coloro che hanno perso il lavoro e non possono utilizzare lo smart working, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie". Presso i centri di distribuzione dei pacchi alimentari e alle mense della solidarietà si presentano persone e famiglie che mai prima d’ora avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche e ai centralini arrivano decine di telefonate al giorno con richieste di aiuto perché padri e madri non sanno come sfamare i figli e si vergognano di trovarsi per la prima volta in questo tipo di difficoltà.
Con noi:
padre Michal Paluch, Rettore Pontificia Università San Tommaso D’Aquino (Angelicum);
Andrea Tornielli, direttore editoriale Dicastero per la Comunicazione;
Carmelo Troccoli, direttore ‘Campagna Amica’ della Coldiretti;
Conduce: Luca Collodi