190 licenziamenti alla Jabil di Marcianise. Mons. D'Alise: pensare solo al profitto, lascia il deserto.
Dopo 11 mesi di vertenza, quando un accordo sembrava a portata di mano, i vertici della Jabil - multinazionale statunitense - hanno abbandonato il tavolo delle trattative e notificato il licenziamento a 190 operai dello stabilimento di Marcianise, in provincia di Caserta. I sindacati denunciano l'arroganza e la mancanza di rispetto nei confronti delle parti sociali e dell'esecutivo, liquidati improvvisamente dopo ben 73 ore di trattativa. Una doccia fredda per i lavoratori dello stabilimento, che hanno passato la ntte di fronte ai cancelli della Jabil, increduli di fronte alle lettere che sanciscono la fine del rapporto lavorativo. Una situazione che il vescovo di Caserta, monsignor Giovanni D'Alise, ha commentato con costernazione e che aggiunge nuove incertezze al futuro di una regione già duramente colpita dalle conseguenze economiche della pandemia. Intanto, proseguono i contatti tra il Ministero del lavoro e l'azienda americana: i punti sono il ritiro dei licenziamenti con la proroga della cassa integrazione per altre cinque settimane. "Ci aspettiamo che il Governo faccia valere la sua autorevolezza - dice Antonio Accurso, segretario generale Uilm Campania - i lavoratori, sia i 190 licenziati che
i 350 rimasti, si aspettano che venga rispettata la legge italiana e la Jabil non trovi una scusa per abbandonare il territorio".
Ospiti della trasmissione:
Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm
Antonello Accurso, segretario generale Uilm Campania
Mons. Giovanni D'Alise, vescovo di Caserta e delegato della Conferenza episcopale campana per il settore Problemi sociali, lavoro e salvaguardia del Creato
Conduce: Stefano Leszczynski