Ep. 49 - Trenta denari (il cuore di Giuda)
In quelle ore, c’è uno degli apostoli sempre più inquieto. Aveva sognato ad occhi aperti di vedere finalmente il Figlio dell’uomo incoronato re, aveva sperato che il Messia usasse il suo potere per imporsi alle folle e per mettere fine alla dominazione romana. Giuda Iscariota si era reso conto che al Nazareno mancava sempre un passo decisivo. Invece di convertirsi al Maestro, ancora sperava di convertire Gesù all’ideale politico e messianico del liberatore che avrebbe finalmente cacciato i romani. Qualcosa si spezza nel cuore di Giuda. Una strana frenesia s’impadronisce di lui. Gesù aveva acceso enormi speranze, bisognava forzare gli eventi, costringerlo a manifestarsi in tutto il fulgore della sua grandezza e potenza. Bisognava metterlo alle strette. Per questo decise di tradirlo, favorendo la sua cattura.
La mattina di mercoledì 5 aprile di quell’anno 30, alle prime luci del giorno, l’Iscariota varca di nascosto la porta del palazzo dei sommi sacerdoti. Chiede e ottiene di essere ricevuto. E dice loro: “Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?”. E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnarlo. Ritorna con gli altri discepoli e durante tutto quel giorno non apre il sacchetto per contare le monete ricevute dai sacerdoti. Il prezzo del tradimento. La sera del mercoledì trascorre apparentemente tranquilla, ma si respira una strana atmosfera di attesa che va ben oltre le aspettative per la celebrazione della festa imminente.
Giovedì 6 aprile venne il giorno degli Azzimi, nel quale si doveva immolare la Pasqua. Per celebrare solennemente la festa si sarebbero dovuti fermare nella Città Santa, senza poter tornare a Betania, sul monte degli Ulivi. Allora Gesù mandò Pietro e Giovanni dicendo: “Andate a preparare per noi, perché possiamo mangiare la Pasqua”. Gli chiesero: “Dove vuoi che prepariamo?”. Ed egli rispose loro: “Appena entrati in città, vi verrà incontro un uomo che porta una brocca d’acqua; seguitelo nella casa in cui entrerà. Direte al padrone di casa: ‘Il Maestro ti dice: Dov’è la stanza in cui posso mangiare la Pasqua con i miei discepoli?’. Egli vi mostrerà al piano superiore una sala, grande e arredata; lì preparate”. I due apostoli entrano a Gerusalemme e qui incontrano un uomo che tiene in mano una brocca di notevoli dimensioni. Si stupiscono ancora una volta per l’esattezza con cui Gesù ha descritto quella scena.