Ep. 39 - Guarire di sabato? (la donna inferma e il malato di idropisia)
Gesù e i suoi amici sono a Betlemme e un sabato mattina lui sta insegnando nella sinagoga. C’era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni; era curva e non riusciva in alcun modo a stare diritta. Ha trent’anni, si chiamava Zilpa. La sua esistenza era stata rovinata dalla malattia. Lo sguardo di Gesù si posa su di lei, la vede, la chiama a sé e le dice: “Donna, sei liberata dalla tua malattia”. Impone le mani su di lei e subito quella si raddrizza e glorifica Dio. La guarigione è immediata e avviene di fronte a tutti. Il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, prende la parola e dice alla folla: “Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi guarire e non in giorno di sabato”. Gesù risponde che sono ipocriti e la folla è dalla sua parte. Subito dopo si reca al di là del Giordano, in Perea. Di sabato, si reca a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare... Ed ecco, davanti a lui c’è un uomo malato di idropisia. Ha circa quarant’anni, ha le gambe, le caviglie e i piedi deformati dal gonfiore per i liquidi che si accumulavano senza venire smaltiti, si muove a fatica ed è costretto a camminare scalzo. Ha atteso il Nazareno all’ingresso dell’abitazione. Rivolgendosi ai dottori della Legge e ai farisei, Gesù dice: “È lecito o no guarire di sabato?”. Ma essi tacciono.
Gesù riprende ad insegnare. Così dice loro: “Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: ‘Cedigli il posto!’. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: ‘Amico, vieni più̀ avanti!’. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato”. Gesù si rivolge quindi direttamente a colui che l’aveva invitato a pranzo: “Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti”.