Ep. 44 – La richiesta del cieco Bartimeo (la fede che salva)
Il Nazareno, la sua predicazione e la sua presa tra la gente erano diventati un problema per i capi religiosi. Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno, dice loro: “Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!”. Aveva profetizzato che Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Da quel giorno dunque decidono di ucciderlo. Il Nazareno è condannato...La Pasqua intanto si avvicina.
Gesù e i suoi giungono nella città di Gerico, l’arrivo della comitiva non passa certo inosservato. Passano a poca distanza da un mendicante vestito di cenci. Si chiama Bartimeo è cieco e trascorre le sue giornate all’addiaccio. Sentendo che era Gesù Nazareno, comincia a gridare e a dire: “Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!”. Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte. Bartimeo, noncurante dei rimproveri, continua a gridare in direzione di Gesù che si ferma e dice: “Chiamatelo!”. Egli, gettato via il suo mantello, balza in piedi e viene da Gesù. Allora Gesù gli dice: “Che cosa vuoi che io faccia per te?”. E il cieco gli risponde: “Rabbunì, che io veda di nuovo!”. E Gesù gli dice: “Va’, la tua fede ti ha salvato”.
Riacquista la vista in un battibaleno. Si stropiccia gli occhi pieno di stupore e raccoglie il mantello da terra. Come gli appariva bello adesso ogni angolo della sua città, ogni scampolo di cielo. Mettersi in cammino seguendo Gesù a Bartimeo viene naturale: decide di accodarsi alla comitiva dei discepoli, grazie a quegli occhi nuovi che gli erano stati donati.