Ep. 17 - Papale papale - "Dito"
Benedetto XVI, Angelus 21 marzo 2010
Mentre sta insegnando nel Tempio, gli scribi e i farisei conducono a Gesù una donna sorpresa in adulterio, per la quale la legge mosaica prevedeva la lapidazione. Quegli uomini chiedono a Gesù di giudicare la peccatrice con lo scopo di“metterlo alla prova” e di spingerlo a fare un passo falso. La scena è carica di drammaticità: dalle parole di Gesù dipende la vita di quella persona, ma anche la sua stessa vita. Gli accusatori ipocriti, infatti, fingono di affidargli il giudizio, mentre in realtà è proprio Lui che vogliono accusare e giudicare. Gesù, invece, è “pieno di grazia e di verità” (Gv 1,14): Egli sa che cosa c’è nel cuore di ogni uomo, vuole condannare il peccato, ma salvare il peccatore, e smascherare l’ipocrisia. L’evangelista san Giovanni dà risalto ad un particolare: mentre gli accusatori lo interrogano con insistenza, Gesù si china e si mette a scrivere col dito per terra. Osserva sant’Agostino che quel gesto mostra Cristo come il legislatore divino: infatti, Dio scrisse la legge col suo dito sulle tavole di pietra (cfr Comm. al Vang. di Giov., 33, 5). Gesù dunque è il Legislatore, è la Giustizia in persona. E qual è la sua sentenza? “Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei.
Francesco, con i giovani e con i catechisti, 2 febbraio 2023
E guardatevi dalla tentazione di puntare il dito contro qualcuno, di escludere qualcuno l’altro perché è di un’origine diversa dalla vostra, dal regionalismo, dal tribalismo, che sembrano rafforzarvi nel vostro gruppo e invece rappresentano la negazione della comunità. Sapete come succede: prima si crede ai pregiudizi sugli altri, poi si giustifica l’odio, quindi la violenza, alla fine ci si trova nel mezzo della guerra.
(...) La vita non si tocca con un dito sullo schermo. È triste vedere giovani che stanno ore davanti a un telefono: dopo che si sono specchiati, li guardi in faccia e vedi che non sorridono, lo sguardo è diventato stanco e annoiato. Niente e nessuno può sostituire la forza dell’insieme, la luce degli occhi, la gioia della condivisione! Parlare, ascoltarsi è essenziale: mentre sullo schermo ciascuno cerca quello che gli interessa, scoprite ogni giorno la bellezza di lasciarvi stupire dagli altri, dai loro racconti e dalle loro esperienze.
Pio XII, radiomessaggio natalizio 24 dicembre 1944
Noi abbiamo voluto, diletti figli e figlie, cogliere l'occasione della festa natalizia per indicare su quali vie una democrazia, che corrisponda alla dignità umana, possa, in armonia con la legge naturale e coi disegni di Dio manifestati nella rivelazione, pervenire a benefici risultati. Noi infatti profondamente sentiamo la somma importanza di questo problema per il pacifico progresso della famiglia umana; ma al tempo stesso siamo consapevoli delle alte esigenze che questa forma di governo impone alla maturità morale dei singoli cittadini.
Giovanni Paolo II, discorso ai partecipanti ad un Simposio di tecnica ortopedica, 19 novembre 1979
Nel “depliant” che annuncia e illustra i vari temi del vostro simposio, ho notato una litografia, la quale nella parte superiore rappresenta due mani con gli indici che si toccano. E certo tratta dalla scena michelangiolesca nella volta della Cappella Sistina, là dove con plastica evidenza è dipinto il dito a Dio che trasmette l’esistenza, la vita e l’energia al dito del primo uomo. A me questo è piaciuto molto: ogni uomo, in realtà, come è creato da Dio a sua immagine e somiglianza (cf. Gen 1,26), così da lui riceve una superiorità ontologica su tutte le cose create, e con essa un potere tale che gli consente di scrutare, di utilizzare, di dominare e di perfezionare, in certo modo la natura (cf. Gen 1,28). Sotto questo punto di vista, si può affermare che ogni uomo è un collaboratore di Dio.