Ep. 11 - Papale papale - "Partecipazione"
Francesco, discorso nell’aula nuova del Sinodo 9 ottobre 2021
Le parole-chiave del Sinodo sono tre: comunione, partecipazione, missione. Comunione e missione sono espressioni teologiche che designano il mistero della Chiesa e di cui è bene fare memoria.
(...) Ecco dunque la terza parola, partecipazione. Comunione e missione rischiano di restare termini un po’ astratti se non si coltiva una prassi ecclesiale che esprima la concretezza della sinodalità in ogni passo del cammino e dell’operare, promuovendo il reale coinvolgimento di tutti e di ciascuno. Vorrei dire che celebrare un Sinodo è sempre bello e importante, ma è veramente proficuo se diventa espressione viva dell’essere Chiesa, di un agire caratterizzato da una partecipazione vera. E questo non per esigenze di stile, ma di fede. La partecipazione è un’esigenza della fede battesimale. Come afferma l’Apostolo Paolo, «noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo» (1 Cor 12,13). Il punto di partenza, nel corpo ecclesiale, è questo e nessun altro: il Battesimo. Da esso, nostra sorgente di vita, deriva l’uguale dignità dei figli di Dio, pur nella differenza di ministeri e carismi. Per questo, tutti sono chiamati a partecipare alla vita della Chiesa e alla sua missione.
Giovanni Paolo II, udienza generale 24 novembre 1993
La Chiesa è santa e tutti i suoi membri sono chiamati alla santità. I laici partecipano alla santità della Chiesa, essendo membri a pieno titolo della comunità cristiana: e questa partecipazione, che possiamo dire ontologica, alla santità della Chiesa, si traduce anche per i laici in un impegno etico personale di santificazione. In questa capacità e in questa vocazione di santità, tutti i membri della Chiesa sono eguali (cf. Gal 3, 28).
Il grado di santità personale non dipende dalla posizione occupata nella società e nemmeno nella Chiesa, ma unicamente dal grado di carità vissuta (cf. 1 Cor 13). Un laico che accoglie generosamente la carità divina nel suo cuore e nella sua vita è più santo di un Sacerdote o un Vescovo che l’accolgono in modo mediocre.
Benedetto XVI, udienza generale 3 ottobre 2012
La sacra liturgia, che - come afferma il Catechismo della Chiesa cattolica è «partecipazione alla preghiera di Cristo, rivolta al Padre nello Spirito Santo. Nella liturgia ogni preghiera cristiana trova la sua sorgente e il suo termine». Oggi vorrei che ci chiedessimo: nella mia vita, riservo uno spazio sufficiente alla preghiera e, soprattutto, che posto ha nel mio rapporto con Dio la preghiera liturgica, specie la Santa Messa, come partecipazione alla preghiera comune del Corpo di Cristo che è la Chiesa?
Nel rispondere a questa domanda dobbiamo ricordare anzitutto che la preghiera è la relazione vivente dei figli di Dio con il loro Padre infinitamente buono, con il Figlio suo Gesù Cristo e con lo Spirito Santo. Quindi la vita di preghiera consiste nell’essere abitualmente alla presenza di Dio e averne coscienza, nel vivere in relazione con Dio come si vivono i rapporti abituali della nostra vita, quelli con i familiari più cari, con i veri amici; anzi quella con il Signore è la relazione che dona luce a tutte le altre nostre relazioni.
Paolo VI, Angelus 11 aprile 1976
La visione suprema del mondo, della nostra vita, del dolore, del male, del nostro destino finale passa davanti al nostro sguardo, mentre il dramma della redenzione, con la crudele Passione di nostro Signore Gesù Cristo e con la sua morte e con la sua risurrezione, esercita un fascino incomparabile su lo spirito umano e su la Chiesa intera, mentre la suggestione di ineffabili riti ci attrae e ci commuove, se appena vi prestiamo umile e intelligente attenzione.
Cristo è presente. Non possiamo noi essere assenti. Non basta darvi un fugace pensiero. Non basta nemmeno assistere ai riti celebrativi come spettatori. Ora più che mai la liturgia reclama una nostra personale e comunitaria partecipazione. Lasciamoci invadere dallo Spirito che emana dalla celebrazione di questi misteri, e che tutti ci attrae, ci sconvolge e ci rinnova. Questa è l’ora.