Ep. 40 - Papale papale - "Universo"
Paolo VI, Udienza generale 31 ottobre 1973
Bisogna riconciliarsi con Dio. E cioè la nostra umana esistenza nasce, vive, si svolge e tramonta in un rapporto esistenziale e morale con Dio. Qui è tutta la sapienza della vita; qui la filosofia della verità, qui la teologia del nostro destino. Noi nasciamo creature di Dio; noi siamo ontologicamente da Lui dipendenti; e, volere o no, noi siamo davanti a Lui responsabili. Siamo costruiti così. Intelligenza, volontà, libertà, cuore, amore e dolore, tempo e lavoro, relazioni umane e sociali, la vita, in una parola, ha una derivazione variamente determinata, ed ha una finalità, pure variamente definita, in rapporto con Dio. L’uomo non è adeguatamente concepibile senza questo riferimento essenziale con Dio. Per quanto misterioso e trascendente, e perciò ineffabile sia il Dio eterno principio dell’universo, Egli incombe sopra di noi.
Benedetto XVI, Angelus 7 giugno 2009
Dio è tutto e solo amore, amore purissimo, infinito ed eterno. Non vive in una splendida solitudine, ma è piuttosto fonte inesauribile di vita che incessantemente si dona e si comunica. Lo possiamo in qualche misura intuire osservando sia il macro-universo: la nostra terra, i pianeti, le stelle, le galassie; sia il micro-universo: le cellule, gli atomi, le particelle elementari. In tutto ciò che esiste è in un certo senso impresso il “nome” della Santissima Trinità, perché tutto l’essere, fino alle ultime particelle, è essere in relazione, e così traspare il Dio-relazione, traspare ultimamente l’Amore creatore. Tutto proviene dall’amore, tende all’amore, e si muove spinto dall’amore, naturalmente con gradi diversi di consapevolezza e di libertà.
Attraverso di noi, creature umane, questo universo può diventare, per così dire, consapevole di sé stesso e di Colui che ci ha creati: è il dono – con la relativa responsabilità – che ci è stato dato come esseri pensanti e razionali in questo cosmo.
Ma come esseri umani siamo più che pensanti e razionali. Siamo anche persone con un senso di curiosità che ci spinge a saperne di più; creature che lavorano per imparare e condividere ciò che hanno imparato, per il gusto di farlo. E siamo persone che amano ciò che fanno e che scoprono nell’amore per l’universo un assaggio di quell’amore divino che, contemplando il creato, ha dichiarato che era buono.
Come è noto, Dante ha scritto che è l’amore che muove il sole e le stelle (cfr Paradiso, XXXIII, 145). Possa anche il vostro lavoro essere “mosso” dall’amore: amore per la verità, amore per l’universo stesso, e amore di ognuno di voi per l’altro, lavorando insieme nella diversità.
Giovanni Paolo II, preghiera a Dio creatore dell’Universo, 6 marzo 1991
O Dio, creatore dell’universo,
che estendi ad ogni creatura la tua paterna sollecitudine
e guidi ad una meta di salvezza le vicende della storia,
noi riconosciamo il tuo amore di Padre
quando pieghi la durezza dell’uomo,
e in un mondo lacerato da lotte e discordie
lo rendi disponibile alla riconciliazione.
Rinnova per noi i prodigi della tua misericordia:
manda il tuo Spirito perché agisca nell’intimo dei cuori,
i nemici si aprano al dialogo,
gli avversari si stringano la mano
e i popoli si incontrino nella concordia.
Fa’ che tutti ci impegniamo nella ricerca sincera
della vera pace che estingue le contese,
della carità che vince l’odio,
del perdono che disarma ogni vendetta.
Per Cristo nostro Signore.