Ep. 70 - Papale papale -"Epifania"
Pio XII, radiomessaggio ai detenuti 30 dicembre 1951
Non meno che per gli altri uomini per voi Gesù è venuto a recare una più nobile ed intima liberazione, quella che dal giogo e dalle catene delle passioni e del peccato redime alla pace dello spirito annunziata nella Notte santa; che opera la interiore rinnovazione della vita e rapisce nella luce ristoratrice di una Epifania di redenzione.
Paolo VI, Angelus 6 gennaio 1977
Evviva l’Epifania! che mette a noi nel cuore un saluto ai vostri figlioli e a quanti fanno festa con loro, lieti noi stessi di vedere celebrata con gaudio innocente questa solennità religiosa, che associa la gioia alla pietà.
La quale pietà trova motivo di fondamentale importanza nell’Epifania, essendo essa la festa che corrisponde al Natale, come la risposta dell’umanità alla venuta del Verbo di Dio nel mondo; la risposta è la fede. Il Natale è la festa del fatto, dell’avvenimento in se stesso, storicamente celebrato; l’Epifania è il giudizio, è il risultato del Natale, considerato com’è per noi, la rivelazione, l’apparizione del Messia, la manifestazione di Dio fatto uomo, il mistero di Cristo. L’Epifania è perciò la celebrazione della nostra accoglienza, della nostra adesione alla venuta del Signore fra noi; è, come dicevamo, la festa della fede, principio della nostra religione cristiana. È il nostro «sì» all’incontro con quel ,Cristo, ch’è nato ed apparso a Betlemme.
Giovanni Paolo II, omelia nella Solennità dell’Epifania 6 gennaio 1984
Epifania vuol dire manifestazione. Questa espressione ci invita a pensare non solo alla stella che è apparsa agli occhi dei Magi, non solo alla via che questi uomini d’Oriente fanno, seguendo il segno della stella. L’Epifania ci invita a pensare alla via interiore, al cui inizio si trova il misterioso incontro dell’intelletto e del cuore umano con la luce di Dio stesso. “La luce... che illumina ogni uomo quando viene al mondo” (cf. Gv 1, 9). I tre personaggi dell’Oriente seguivano con certezza questa luce ancora prima che apparisse la stella. Dio parlava loro con l’eloquenza di tutto il creato: diceva che è, che esiste; che è Creatore e Signore del mondo.
Benedetto XVI, Angelus 6 gennaio 2011
Cari amici, questa è la domanda che la Chiesa vuole suscitare nel cuore di tutti gli uomini: chi è Gesù? Questa è l’ansia spirituale che spinge la missione della Chiesa: far conoscere Gesù, il suo Vangelo, perché ogni uomo possa scoprire sul suo volto umano il volto di Dio, e venire illuminato dal suo mistero d’amore. L’Epifania preannuncia l’apertura universale della Chiesa, la sua chiamata ad evangelizzare tutte le genti. Ma l’Epifania ci dice anche in che modo la Chiesa realizza questa missione: riflettendo la luce di Cristo e annunciando la sua Parola. I cristiani sono chiamati ad imitare il servizio che fece la stella per i Magi. Dobbiamo risplendere come figli della luce, per attirare tutti alla bellezza del Regno di Dio. E a quanti cercano la verità, dobbiamo offrire la Parola di Dio, che conduce a riconoscere in Gesù “il vero Dio e la vita eterna” (1Gv 5,20).
Francesco, Omelia nella Solennità dell’Epifania 6 gennaio 2022
Mettiamoci in cammino verso di Lui. Non diamo all’apatia e alla rassegnazione il potere di inchiodarci nella tristezza di una vita piatta. Prendiamo l’inquietudine dello Spirito, cuori inquieti. Il mondo attende dai credenti uno slancio rinnovato verso il Cielo. Come i magi, alziamo il capo, ascoltiamo il desiderio del cuore, seguiamo la stella che Dio fa splendere sopra di noi. E come cercatori inquieti, restiamo aperti alle sorprese di Dio. Fratelli e sorelle, sogniamo, cerchiamo, adoriamo.