Ep. 69 - Papale papale -"Magi"
Giovanni XXIII, radiomessaggio 22 dicembre 1962
Unum sint, unum sint! « Che siano tutti una cosa sola, come tu sei in me, o Padre, e io in te, che siano anch'essi una sola cosa in noi: onde creda il mondo che tu mi hai mandato ». Questa è la spiegazione ultima del miracolo di amore, iniziato a Betlemme, di cui i pastori e i magi furono le primizie: la salvezza di tutte le anime, la loro unione nella fede e nella carità, attraverso la Chiesa visibile da Cristo fondata. Ut unum sint! È il disegno del Redentore Divino, che dobbiamo attuare, venerabili Fratelli, e resta grave impegno, affidato alla coscienza di ciascuno.
Paolo VI, Angelus 6 gennaio 1976
La storia dei Magi che cercano e trovano Cristo si fa modello dell’itinerario fortunato, che giunge alla stazione terminale: l’umiltà ed insieme lo splendore della rivelazione; e si fa accusa per chi non cerca e per chi non sa volere e non sa trovare; e questo aspetto potrebbe riguardare anche noi, figli del regno, che spesso restiamo passivi, se non pure indifferenti e ostili alla luce a noi tanto vicina e copiosa, mentre da lontano gente onesta e pensosa sa individuare presso di noi la sorgente luminosa della fede salvatrice.
Giovanni Paolo II, Angelus 6 gennaio 1986
I Magi, rappresentanti dei popoli pagani, sono di esempio per la nostra ricerca di Dio: essi infatti ne colgono la silenziosa presenza nei segni della creazione; per trovare la Verità, che avevano soltanto intravista, si incamminano per un viaggio carico di incognite e di rischi; il loro itinerario si conclude in una scoperta e in un atto di profonda adorazione, rivolto al Bambino Gesù, che essi vedono insieme con sua Madre. Gli offrono i loro tesori, ricevendo in cambio il dono inestimabile della fede e della gioia cristiana.
Benedetto XVI, Messa nella Solennità dell’Epifania 6 gennaio 2007
A distanza di duemila anni, possiamo dunque riconoscere nelle figure dei Magi una sorta di prefigurazione di queste tre dimensioni costitutive dell’umanesimo moderno: la dimensione politica, quella scientifica e quella religiosa. L’Epifania ce lo mostra in stato di "pellegrinaggio", cioè in un movimento di ricerca, spesso un po’ confusa, che, in definitiva, ha il suo punto d’arrivo in Cristo, anche se qualche volta la stella si nasconde. Al tempo stesso ci mostra Dio che a sua volta è in pellegrinaggio verso l’uomo. Non c’è solo il pellegrinaggio dell’uomo verso Dio; Dio stesso si è messo in cammino verso di noi.
Francesco, Angelus 6 gennaio 2016
I pastori e i Magi ci insegnano che per incontrare Gesù è necessario saper alzare lo sguardo al cielo, non essere ripiegati su sé stessi, sul proprio egoismo, ma avere il cuore e la mente aperti all’orizzonte di Dio, che sempre ci sorprende, saper accogliere i suoi messaggi, e rispondere con prontezza e generosità. I Magi, dice il Vangelo, «al vedere la stella, provarono una gioia grandissima» (Mt 2,10). Anche per noi c’è una grande consolazione nel vedere la stella, ossia nel sentirci guidati e non abbandonati al nostro destino. E la stella è il Vangelo, la Parola del Signore, come dice il salmo: «Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino» (119,105). Questa luce ci guida verso Cristo.