Ep. 74 - Papale papale -"Luce"
Paolo VI, Domenica delle Palme 22 marzo 1970
Noi crediamo che sentite molte voci confuse, alcune volte fino allo strepito. Quali voci? Sono le voci del mondo che vi circonda, e che sentite echeggiare dentro di voi.
(...) Le avete mai ascoltate? Che cosa vi dicono? (...) Sono sincere, o sono bugiarde? Le possiamo riempire di realtà, ovvero restano vuote, e ci tolgono la fiducia nella vita? Ci rendono buoni o cattivi? (...) Noi vi diciamo semplicemente, ma con la fede e l’amore di cui siamo capaci, che a tutte codeste meravigliose e tempestose domande vi è una suprema risposta. Vi è Uno, che è Lui stesso risposta. Una Parola, che è una Persona. Una Persona, che si chiama luce: «Io sono la luce del mondo».
Giovanni XXIII, messaggio in occasione del Natale, 25 dicembre 1959
Noi ci sentiamo figli della luce: noi crediamo. Il Bambino, che vagisce nella culla di Betlem, irradiato dal volo fiammeggiante degli Angeli non è semplicemente il figlio di una donna elettissima, ma è il Figlio di Dio. È lui che « illumina ogni uomo, veniente in questo mondo » [1]; il Sole di giustizia, davanti al quale si diradano le tenebre degli errori umani: è l'Annunziatore dei segreti nascosti da secoli in Dio; Lui il Redentore del mondo: il Datore della vita eterna.
Giovanni Paolo I, udienza generale 13 settembre 1978
San Paolo ha chiesto: Chi sei Signore? - Sono quel Gesù che tu perseguiti. Una luce, un lampo ha attraversato la sua mente. Io non perseguito Gesù, manco lo conosco: perseguito invece i cristiani. Si vede che Gesù e i cristiani, Gesù e la Chiesa sono la stessa cosa: inscindibile, inseparabile. Leggete San Paolo: « Corpus Christi quod est Ecclesia ». Cristo e Chiesa sono una sola cosa. Cristo è il Capo, noi, Chiesa, siamo le sue membra. Non è possibile aver la fede, e dire io credo in Gesù, accetto Gesù ma non accetto la Chiesa.
Giovanni Paolo II, discorso alla fiaccolata dei giovani dell’Azione cattolica 21 giugno 1980
Dicono che non potete e non volete camminare nel buio. Che avete bisogno di luce. Anzi, che volete portare la luce per illuminare le vie della Vostra vita e della vita degli altri.
Voi professate che questa luce è Cristo; che Egli è la luce delle anime umane. È la luce delle Vostre anime giovani. Egli mostra all’uomo Dio: chi vede Cristo, vede nello stesso tempo il Padre (cf Gv 14,9). E mostra l’uomo all’uomo. Il mistero dell’uomo - a volte così oscuro e annebbiato - si rischiara in Lui.
Benedetto XVI, Angelus 6 febbraio 2011
La luce è la prima opera di Dio Creatore ed è fonte della vita; la stessa Parola di Dio è paragonata alla luce, come proclama il salmista: “Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino” (Sal 119,105). E sempre nella Liturgia odierna il profeta Isaia dice: “Se aprirai il tuo cuore all’affamato, se sazierai l’afflitto di cuore, allora brillerà fra le tenebre la tua luce, la tua tenebra sarà come il meriggio” (58,10). La sapienza riassume in sé gli effetti benefici del sale e della luce: infatti, i discepoli del Signore sono chiamati a donare nuovo “sapore” al mondo, e a preservarlo dalla corruzione, con la sapienza di Dio, che risplende pienamente sul volto del Figlio, perché Egli è la “luce vera che illumina ogni uomo” (Gv 1,9). Uniti a Lui, i cristiani possono diffondere in mezzo alle tenebre dell’indifferenza e dell’egoismo la luce dell’amore di Dio, vera sapienza che dona significato all’esistenza e all’agire degli uomini.