Ep. 103 - Papale papale -"Ceneri"
Francesco, benedizione e imposizione delle Ceneri 22 febbraio 2023
Ritornare all’essenziale, che è il Signore. Il rito delle ceneri ci introduce in questo cammino di ritorno e ci rivolge due inviti: ritornare alla verità di noi stessi e ritornare a Dio e ai fratelli.
Anzitutto, ritornare alla verità di noi stessi. Le ceneri ci ricordano chi siamo e da dove veniamo, ci riconducono alla verità fondamentale della vita: soltanto il Signore è Dio e noi siamo opera delle sue mani. Questa è la nostra verità. È Lui il Creatore, mentre noi siamo fragile argilla che dalle sue mani viene plasmata. Noi veniamo dalla terra e abbiamo bisogno del Cielo, di Lui; con Dio risorgeremo dalle nostre ceneri, ma senza di Lui siamo polvere. E mentre con umiltà chiniamo il capo per ricevere le ceneri, riportiamo allora alla memoria del cuore questa verità: siamo del Signore, apparteniamo a Lui. Egli, infatti, «plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita» (Gen 2,7): esistiamo, cioè, perché Lui ha soffiato il respiro della vita in noi.
Paolo VI, rito penitenziale del Mercoledì delle Ceneri 11 febbraio 1970
All’inizio del discorso, Sua Santità sottolinea come la Chiesa dia grande importanza alla distribuzione del tempo e al suo impiego e come fra i vari periodi del calendario quello quaresimale sia il più intenso per le anime. Accenna poi al rito del mattino e al segno delle Ceneri: «Ricordati che non sei che polvere anche tu e in polvere sei destinato a ritornare». Pone quindi l’accento sull’utilità della pratica del digiuno, sulla necessità di astenersi e liberarsi dalla schiavitù dei bisogni esteriori e materiali per un arco di tempo pari a quello che Gesù stesso si impose.
Giovanni Paolo I, udienza generale 6 settembre 1978
Per esser buoni, però, bisogna essere a posto davanti a Dio, davanti al prossimo e davanti a noi stessi. Davanti a Dio, la posizione giusta è quella di Abramo, che ha detto: « Sono soltanto polvere e cenere davanti a te, o Signore! ». Dobbiamo sentirci piccoli davanti a Dio. Quando io dico: Signore io credo; non mi vergogno di sentirmi come un bambino davanti alla mamma; si crede alla mamma; io credo al Signore, a quello che Egli mi ha rivelato.
Giovanni Paolo II, omelia nel Mercoledì delle Ceneri 20 febbraio 1980
Convertirsi a Dio così come lo desidera la Chiesa in questo periodo di quaranta giorni della Quaresima, questo vuol dire scendere alle radici dell’albero, che, come dice il Signore, “non produce frutti buoni” (Mt 3,10). Non c’è altro modo per guarire l’uomo.
L’odierna “liturgia della morte” che si esprime nel rito della imposizione delle ceneri, unisce, in un certo senso, questo primo giorno di Quaresima all’ultimo giorno, il giorno del Venerdì Santo, il giorno della morte di Cristo sulla croce. Proprio allora si compiono le parole che proclama l’apostolo nella seconda lettura di oggi, quando dice: “Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui giustizia di Dio”.