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2023.11. Papale Papale SILENZIO

Ep. 112 - Papale papale -"Silenzio"

Benedetto XVI, udienza generale 7 marzo 2012

La dinamica di parola e silenzio, che segna la preghiera di Gesù in tutta la sua esistenza terrena, soprattutto sulla croce, tocca anche la nostra vita di preghiera in due direzioni.

La prima è quella che riguarda l’accoglienza della Parola di Dio. E' necessario il silenzio interiore ed esteriore perché tale parola possa essere udita. E questo è un punto particolarmente difficile per noi nel nostro tempo. Infatti, la nostra è un’epoca in cui non si favorisce il raccoglimento; anzi a volte si ha l’impressione che ci sia paura a staccarsi, anche per un istante, dal fiume di parole e di immagini che segnano e riempiono le giornate. Per questo nella Esortazione Verbum Domini ho ricordato la necessità di educarci al valore del silenzio: «Riscoprire la centralità della Parola di Dio nella vita della Chiesa vuol dire anche riscoprire il senso del raccoglimento e della quiete interiore. La grande tradizione patristica ci insegna che i misteri di Cristo sono legati al silenzio e solo in esso la Parola può trovare dimora in noi, come è accaduto in Maria, inseparabilmente donna della Parola e del silenzio».

Paolo VI, Regina Caeli 30 maggio 1976

Dovremo tutelare, ciascuno per sé, dei momenti, delle zone di silenzio esteriore e soprattutto interiore; silenzio per rianimare il dialogo con noi stessi, cioè con la nostra coscienza. E sarà questo un atto, se pur momentaneo, di personale liberazione, nel quale altre voci, quelle appunto del silenzio, si fanno sentire, tra le quali non mancherà forse la voce stessa del Maestro interiore, quella dello Spirito operante nel segreto dell’anima, e proveremo forse l’impulso a profferire dentro di noi una voce nostra, originale e incantevole: la preghiera del cuore.

Giovanni XXIII, radiomessaggio natalizio 22 dicembre 1960

Ma ciò che è più importante a scorgersi e a ritenersi è che, da parte dell'uomo, la attitudine alla conoscenza della verità rappresenta una responsabilità sacra e ben grave di cooperazione al disegno del Creatore, del Redentore, del Glorificatore. E ciò tanto più deve dirsi del cristiano che reca evidente, attraverso la grazia dei Sacramenti, il segno della sua appartenenza alla famiglia di Dio. Qui sta e si aderge la dignità e la responsabilità più grande che sia imposta all'uomo — il che è quanto dire in forma più eccelsa ad ogni cristiano — di far onore a questo Figlio di Dio Verbum caro factum, e vivificante tutto l'insieme del composto umano e dell'ordine sociale.

Gesù offrì alla imitazione degli uomini trent'anni di silenzio perchè imparassero a contemplare in lui la verità; e tre anni di incessante e suadente magistero, perchè ne attingessero esempio e direzione di vita.

Giovanni Paolo II, discorso ai giovani 18 marzo 1981

Voi sapete che Gesù, prima di iniziare la vita pubblica, si ritiro in preghiera per quaranta giorni nel deserto. Ebbene, carissimi giovani, cercate di fare anche voi un po’ di silenzio nella vostra vita, per poter pensare, riflettere, pregare con maggior fervore e fare propositi con maggior decisione. È difficile oggi creare delle “zone di deserto e di silenzio”, perché si è continuamente travolti dall’ingranaggio delle occupazioni, dal frastuono degli avvenimenti, dell’attrattiva dei mezzi di comunicazione, in modo che viene compromessa la pace interiore e vengono ostacolati i pensieri supremi che devono qualificare l’esistenza dell’uomo. È difficile, ma è possibile ed importante saperlo fare.

Francesco, veglia ecumenica di preghiera 30 settembre 2023

L’unità dei cristiani cresce nel silenzio davanti alla croce, proprio come i semi che riceveremo e che raffigurano i diversi doni elargiti dallo Spirito Santo alle varie tradizioni: a noi il compito di seminarli, nella certezza che Dio solo dona la crescita (cfr 1 Cor 3,6). Essi saranno un segno per noi, chiamati a nostra volta a morire silenziosamente all’egoismo per crescere, attraverso l’azione dello Spirito Santo, nella comunione con Dio e nella fraternità tra di noi. Per questo, fratelli e sorelle, chiediamo, nella preghiera comune, di imparare nuovamente a fare il silenzio: per ascoltare la voce del Padre, la chiamata di Gesù e il gemito dello Spirito. 

27 febbraio 2024