Ep. 107 - Papale papale -"Tentazione"
Giovanni Paolo II, udienza generale 21 luglio 1990
Il deserto, oltre che essere luogo dell’incontro con Dio, è anche il luogo della tentazione e della lotta spirituale. Durante la peregrinazione attraverso il deserto, protrattasi per quarant’anni, il popolo d’Israele aveva sperimentato molte tentazioni e vi aveva anche ceduto. Gesù va nel deserto quasi ricollegandosi all’esperienza storica del suo popolo. Ma, a differenza del comportamento di Israele, egli, al momento di inaugurare l’attività messianica, è soprattutto docile all’azione dello Spirito Santo, che gli chiede dall’intimo quella definitiva preparazione al compimento della sua missione. È un periodo di solitudine e di prova spirituale, che egli supera con l’aiuto della parola di Dio e con la preghiera.
Francesco, Angelus 21 febbraio 2021
E nel deserto sembra che ci sia un dialogo perché il diavolo gli fa tre proposte e Gesù risponde. Ma Gesù non risponde con le sue parole; risponde con la Parola di Dio, con tre passi della Scrittura. E questo dobbiamo fare anche tutti noi. Quando si avvicina il seduttore, incomincia a sedurci: “Ma pensa questo, fa quello...”. La tentazione è di dialogare con lui, come ha fatto Eva; e se noi entriamo in dialogo con il diavolo saremo sconfitti. Mettetevi questo nella testa e nel cuore: con il diavolo mai si dialoga, non c’è dialogo possibile. Soltanto la Parola di Dio.
Benedetto XVI, udienza generale 13 febbraio 2013
Riflettere sulle tentazioni a cui è sottoposto Gesù nel deserto è un invito per ciascuno di noi a rispondere ad una domanda fondamentale: che cosa conta davvero nella mia vita? Nella prima tentazione il diavolo propone a Gesù di cambiare una pietra in pane per spegnere la fame. Gesù ribatte che l’uomo vive anche di pane, ma non di solo pane: senza una risposta alla fame di verità, alla fame di Dio, l’uomo non si può salvare (cfr vv. 3-4). Nella seconda tentazione, il diavolo propone a Gesù la via del potere: lo conduce in alto e gli offre il dominio del mondo; ma non è questa la strada di Dio: Gesù ha ben chiaro che non è il potere mondano che salva il mondo, ma il potere della croce, dell’umiltà, dell’amore (cfr vv. 5-8). Nella terza tentazione, il diavolo propone a Gesù di gettarsi dal pinnacolo del Tempio di Gerusalemme e farsi salvare da Dio mediante i suoi angeli, di compiere cioè qualcosa di sensazionale per mettere alla prova Dio stesso; ma la risposta è che Dio non è un oggetto a cui imporre le nostre condizioni: è il Signore di tutto (cfr vv. 9-12). Qual è il nocciolo delle tre tentazioni che subisce Gesù? E’ la proposta di strumentalizzare Dio, di usarlo per i propri interessi, per la propria gloria e per il proprio successo. E dunque, in sostanza, di mettere se stessi al posto di Dio, rimuovendolo dalla propria esistenza e facendolo sembrare superfluo. Ognuno dovrebbe chiedersi allora: che posto ha Dio nella mia vita? E’ Lui il Signore o sono io?
Pio XII, radiomessaggio a tutto il mondo in occasione del Natale
Ma si può veramente affermare che l’uomo abbia conquistato o sia per acquistare la piena autosufficienza? Le moderne conquiste, certamente ammirabili, dello sviluppo scientifico e tecnico, potranno bensì dare all’uomo un vasto dominio sulle forze della natura, sulle malattie e perfino sul principio e sulla fine della vita umana; ma è anche certo che tale padronanza non potrà trasformare la terra in un paradiso di sicuro godimento. Come dunque si potrà ragionevolmente attendere tutto dalle forze dell’uomo, se già i fatti di nuovi falsi sviluppi, e anche di nuove infermità, mostrano il carattere unilaterale di un pensiero, che vorrebbe dominare la vita esclusivamente sulla base dell’analisi e della sintesi quantitativa?
(...) Nulla vieta che si stabilisca la sicurezza, utilizzando anche i risultati della tecnica e della industria; occorre però resistere alla tentazione di far sorreggere l’ordine e la sicurezza dal suaccennato metodo puramente quantitativo, che non tiene in alcun conto l’ordine della natura, come vorrebbero coloro che confidano tutto il destino dell’uomo all’immenso potere industriale della presente epoca.