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2023.11. Papale Papale CONVERSIONE

Ep. 126 - Papale papale -"Conversione"

Francesco, Angelus 6 dicembre 2020

Che cosa significa la parola “conversione”? Nella Bibbia vuol dire anzitutto cambiare direzione e orientamento; e quindi anche cambiare il modo di pensare. Nella vita morale e spirituale, convertirsi significa rivolgersi dal male al bene, dal peccato all’amore di Dio. E questo è quello che insegnava il Battista, che nel deserto della Giudea «proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati» (v. 4). Ricevere il battesimo era segno esterno e visibile della conversione di coloro che ascoltavano la sua predicazione e si decidevano a fare penitenza. Quel battesimo avveniva con l’immersione nel Giordano, nell’acqua, ma esso risultava inutile, era un segno soltanto e risultava inutile se non c’era la disponibilità a pentirsi e cambiare vita.

La conversione comporta il dolore per i peccati commessi, il desiderio di liberarsene, il proposito di escluderli per sempre dalla propria vita.

Giovanni Paolo II, Angelus 9 marzo 1980

La conversione non è un processo a senso unico. È una espressione di reciprocità. Convertirsi vuol dire credere in Dio che ci ha amato per primo, che ci ha amato eternamente nel Figlio suo, e che mediante il Figlio dona a noi la grazia e la verità nello Spirito Santo. Perciò quel Figlio è stato crocifisso per parlarci con le sue braccia aperte tanto largamente quanto Dio è aperto a noi. Quanto incessantemente, attraverso la croce del Figlio suo, Dio “si converte” a noi!

(...) La conversione è innanzi tutto accettazione. È lo sforzo di accettare Dio in tutta la ricchezza della sua “conversione” (“convertar”) all’uomo. Questa conversione è una grazia. Lo sforzo dell’intelletto, del cuore e della volontà è pure indispensabile per l’accettazione della grazia.

Giovanni XXIII, radiomessaggio in occasione dell’inizio della Quaresima, 27 febbraio 1963

O Signore Gesù! che sul limitare della vostra vita pubblica vi ritiraste nel deserto, vogliate attrarre tutti gli uomini al raccoglimento che è inizio di conversione e di salute; staccatovi dalla casa di Nazareth e dalla dolcissima Madre vostra, voi voleste provare la solitudine, il sonno, la fame; e al tentatore che vi proponeva la prova dei miracoli, voi rispondeste con la fermezza della eterna parola, che è prodigio di grazia celeste.

Tempo di Quaresima.

O Signore! non permettete che accorriamo alle fontane dissipate (Ier. 2, 13), né che imitiamo il servo infedele, la vergine stolta; non permettete che il godimento dei beni della terra renda insensibile il nostro cuore al lamento dei poveri, degli ammalati, dei bimbi orfani, e degli innumerevoli fratelli nostri, che tuttora mancano del minimo necessario per mangiare, per ricoprire le ignude membra, per radunare la famiglia sotto un solo tetto.

Benedetto XVI, udienza generale 13 febbraio 2013

In questo Tempo di Quaresima, nell’Anno della Fede, rinnoviamo il nostro impegno nel cammino di conversione, per superare la tendenza di chiuderci in noi stessi e per fare, invece, spazio a Dio, guardando con i suoi occhi la realtà quotidiana. L’alternativa tra la chiusura nel nostro egoismo e l’apertura all’amore di Dio e degli altri, potremmo dire che corrisponde all’alternativa delle tentazioni di Gesù: alternativa, cioè, tra potere umano e amore della Croce, tra una redenzione vista nel solo benessere materiale e una redenzione come opera di Dio, cui diamo il primato nell’esistenza. Convertirsi significa non chiudersi nella ricerca del proprio successo, del proprio prestigio, della propria posizione, ma far sì che ogni giorno, nelle piccole cose, la verità, la fede in Dio e l’amore diventino la cosa più importante.

18 marzo 2024