Ep. 115 - Papale papale -"Verità"
Francesco, udienza generale 14 novembre 2018
Cosa significa dire la verità? Significa essere sinceri? Oppure esatti? In realtà, questo non basta, perché si può essere sinceramente in errore, oppure si può essere precisi nel dettaglio ma non cogliere il senso dell’insieme. (...) Quante chiacchiere distruggono la comunione per inopportunità o mancanza di delicatezza! Anzi, le chiacchiere uccidono, e questo lo disse l’apostolo Giacomo nella sua Lettera. Il chiacchierone, la chiacchierona sono gente che uccide: uccide gli altri, perché la lingua uccide come un coltello. State attenti! Un chiacchierone o una chiacchierona è un terrorista, perché con la sua lingua butta la bomba e se ne va tranquillo, ma la cosa che dice quella bomba buttata distrugge la fama altrui. Non dimenticare: chiacchierare è uccidere.
Paolo VI, Angelus 7 luglio 1974
Noi li pensiamo, noi li amiamo questi giovani, che tutti in qualche modo abbiamo vicini, e che sentiamo avanzarsi in folla, come un’onda incontenibile e soverchiante.
(...) E comprendiamo il bisogno che fa soffrire oggi la gioventù: il bisogno famelico di ragioni superiori che devono guidare e sollevare il cammino della vita. Siete sofferenti del decadentismo moderno, della futilità dei motivi preposti alla vostra attività, della vacuità dell’edonismo che vuol surrogare in voi la forza, la bellezza, l’amore, la vera felicità.
L’indifferenza agnostica del pensiero attuale, il pessimismo critico di cui siete stati imbevuti, l’ideologia materialista del progresso sociale, voi lo intuite, non bastano al vostro spirito, aperto a ben altri orizzonti di verità e di vita. Voi soffrite, giovani; voi nel cuore forse silenziosamente piangete. Ebbene, noi vogliamo, come fratelli anziani, darvi una mano con questo semplice saluto domenicale. Vogliamo assicurarvi, a codesta svolta della vostra vita; la via è per di qua; la via è Cristo.
Giovanni Paolo II, Angelus 22 dicembre 1991
Ma dobbiamo riflettere anche sul motivo dell'Incarnazione: perchè il Figlio ha assunto la natura umana, inserendosi - lui che è la trascendenza infinita - nella nostra storia ed assoggettandosi a tutti i limiti del tempo e dello spazio? La risposta la dà Gesù stesso nel colloquio con Pilato: "Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla Verità, ascolta la mia voce" (Gv 18, 37).
Alla verità s'oppone, infatti, il peccato, che è nella sua radice ultima menzogna (cfr. Gv 8, 44); la redenzione dal peccato si ha, pertanto, col ripristino della verità nel rapporto tra l'uomo e Dio. Gesù è venuto nel mondo per ristabilire questa verità essenziale.
Giovanni Paolo I, udienza generale 13 settembre 1978
Difficile è anche accettare qualche verità, perché le verità della fede son di due specie: alcune gradite, altre ostiche al nostro spirito. Per esempio, è gradito sentire che Dio ha tanta tenerezza verso di noi, più tenerezza ancora di quella che ha una mamma verso i suoi figlioli, come dice Isaia. Com'è gradito e congeniale. (...) Con altre verità, invece, si fa fatica. Dio deve castigare; se proprio io resisto. Egli mi corre dietro, mi supplica di convertirmi ed io dico: no!, quasi sono io a costringerlo a castigarmi. Questo non è gradito. Ma è verità di fede.
Pio XII, radiomessaggio al mondo intero 24 dicembre 1944
I popoli, il cui temperamento spirituale e morale è bastantemente sano e fecondo, trovano in se stessi e possono dare al mondo gli araldi e gli strumenti della democrazia, che vivono in quelle disposizioni e le sanno mettere realmente in atto. Dove invece mancano tali uomini, altri vengono ad occupare il loro posto, per far dell'attività politica l'arena della loro ambizione, una corsa ai guadagni per se stessi, per la loro casta o per la loro classe, mentre la caccia agl'interessi particolari fa perdere di vista e mette in pericolo il vero bene comune. Una sana democrazia, fondata sugl'immutabili principi della legge naturale e delle verità rivelate, sarà risolutamente contraria a quella corruzione, che attribuisce alla legislazione dello Stato un potere senza freni né limiti, e che fa anche del regime democratico, nonostante le contrarie ma vane apparenze, un puro e semplice sistema di assolutismo.