Ep. 154 - Papale papale -"Alleanza"
Benedetto XVI, omelia nella Solennità dell’Epifania del Signore 6 gennaio 2008
Tra i racconti iniziali della Bibbia, compare una prima “alleanza”, stabilita da Dio con Noè, dopo il diluvio. Si tratta di un’alleanza universale, che riguarda tutta l’umanità: il nuovo patto con la famiglia di Noè è insieme patto con “ogni carne”. Poi, prima della chiamata di Abramo si trova un altro grande affresco molto importante per capire il senso dell’Epifania: quello della torre di Babele. Afferma il testo sacro che in origine “tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole” (Gn 11,1). Poi gli uomini dissero: “Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra” (Gn 11,4). La conseguenza di questa colpa di orgoglio, analoga a quella di Adamo ed Eva, fu la confusione delle lingue e la dispersione dell’umanità su tutta la terra (cfr Gn 11,7-8).
(...) A questo punto inizia la storia della benedizione, con la chiamata di Abramo: incomincia il grande disegno di Dio per fare dell’umanità una famiglia, mediante l’alleanza con un popolo nuovo, da Lui scelto perché sia una benedizione in mezzo a tutte le genti (cfr Gn 12,1-3).
Francesco, udienza generale 6 agosto 2014
Come Mosè aveva stipulato l’alleanza con Dio in forza della legge ricevuta sul Sinai, così Gesù, da una collina in riva al lago di Galilea, consegna ai suoi discepoli e alla folla un insegnamento nuovo che comincia con le Beatitudini. Mosè dà la Legge sul Sinai e Gesù, il nuovo Mosè, dà la Legge su quel monte, sulla riva del lago di Galilea. Le Beatitudini sono la strada che Dio indica come risposta al desiderio di felicità insito nell’uomo, e perfezionano i comandamenti dell’Antica Alleanza. (...) Prendete il Vangelo, quello che portate con voi… Ricordate che dovete sempre portare un piccolo Vangelo con voi, in tasca, nella borsa, sempre; quello che avete a casa. Portare il Vangelo, e nei primi capitoli di Matteo - credo nel 5 - ci sono le Beatitudini. (...) Cari amici, la nuova alleanza consiste proprio in questo: nel riconoscersi, in Cristo, avvolti dalla misericordia e dalla compassione di Dio.
Paolo VI Messaggio Urbi et Orbi 10 arile 1966
Ed Egli, prima di offrirsi vittima innocente sull'altare della Croce, pregò il Padre per i credenti, dicendo: Tutti siano una cosa sola . . . Esaltato poi sulla Croce e glorificato, il Signore Gesù effuse lo Spirito promesso, per mezzo del quale chiamò e riunì nell'unità della fede, della speranza e della carità il popolo della nuova alleanza, che è la Chiesa . . . » (Decr. de Oecum. 2).
La risurrezione di Cristo è il faro dell'unità spirituale e morale dell'umanità. Unità degli uomini con Dio, a Lui riconciliati mediante quel prodigio di misericordia e d'amore, che è la redenzione per noi sofferta ed a noi offerta da Cristo.
Giovanni Paolo II, Udienza generale 2 agosto 1989
Nell’evento della Pentecoste di Gerusalemme la discesa dello Spirito Santo compie definitivamente la “nuova ed eterna” alleanza di Dio con l’umanità stabilita “nel sangue” del Figlio unigenito, come momento culminante del “dono dall’alto” (cf. Gc 1, 17). In quell’alleanza il Dio uno e trino “si dona” ormai non al solo popolo eletto, ma a tutta l’umanità. La profezia di Ezechiele: “Sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio” (Ez 36, 28) trova allora una dimensione nuova e definitiva: l’universalità. Realizza compiutamente la dimensione dell’interiorità, perché la pienezza del dono - lo Spirito Santo - deve riempire tutti i cuori, dando a tutti la forza necessaria per il superamento di ogni debolezza e di ogni peccato. Trova la dimensione dell’eternità: è un’alleanza “nuova ed eterna” (cf. Eb 13, 20). In quella pienezza del dono ha il proprio inizio la Chiesa come Popolo di Dio della nuova ed eterna alleanza.