Ep. 148 - Papale papale -"Lievito"
Benedetto XVI, udienza generale 28 novembre 2012
Parlare di Dio richiede una familiarità con Gesù e il suo Vangelo, suppone una nostra personale e reale conoscenza di Dio e una forte passione per il suo progetto di salvezza, senza cedere alla tentazione del successo, ma seguendo il metodo di Dio stesso.Il metodo di Dio è quello dell’umiltà – Dio si fa uno di noi – è il metodo realizzato nell’Incarnazione nella semplice casa di Nazaret e nella grotta di Betlemme, quello della parabola del granellino di senape. Occorre non temere l’umiltà dei piccoli passi e confidare nel lievito che penetra nella pasta e lentamente la fa crescere (cfr Mt 13,33).
Pio XII, radiomessaggio ai fedeli romani 10 febbraio 1952
Come potremmo Noi, posti da Dio, sebbene indegni, fiaccola nelle tenebre, sale della terra, Pastore del gregge cristiano, respingere questa missione salutifera? Come accettammo, in un giorno ormai lontano, perché a Dio così piacque, la pesante croce del Pontificato, così ora Ci sottomettiamo all'arduo ufficio di essere, per quanto lo permettono le Nostre deboli forze, araldi di un mondo migliore, da Dio voluto, e il cui vessillo bramiamo in primo luogo di consegnare a voi, diletti figli di Roma, a Noi più vicini e alle Nostre cure più particolarmente affidati, e per ciò stesso anche voi posti quali fiaccole sul candelabro, lievito tra i fratelli, città sul monte; a voi, dai quali a buon diritto altri si attendono maggior coraggio e più generosa prontezza. Accogliete con nobile impeto di dedizione, riconoscendola come chiamata di Dio e degna ragione di vita, la santa consegna, che il vostro Pastore e Padre oggi vi affida: dare inizio a un potente risveglio di pensiero e di opere.
Giovanni XXIII, discorso ai cooperatori salesiani, 31 maggio 1962
Continuate gioiosamente il vostro cammino, siate coscienti delle grandi possibilità che avete di fare il bene, operatelo coraggiosamente e serenamente, siate il lievito destinato a fermentare la massa. Questa parola giunge ora alle vostre anime, direttamente a ciascuno di voi, ma si estende a tutto il laicato di azione cattolica, dei terz'ordini, delle confraternite, delle pie unioni.
Noi vi accompagniamo tutti con la Nostra preghiera, affinché, con l'intercessione della Beata Vergine Ausiliatrice, di S. Francesco di Sales e di S. Giovanni Bosco, e della luminosa costellazione di tanti altri Santi protettori dell'apostolato dei laici, possiate fruttificare a Dio con ogni opera buona e bella.
Giovanni Paolo II, udienza generale 25 aprile 1979
Ciò che si è compiuto a Nazaret, a Betlemme e a Gerusalemme è storia e, nello stesso tempo, è fermento della storia. E benché la storia degli uomini e dei popoli si sia svolta e continui a svolgersi per strade proprie, benché la storia di Roma – allora al vertice del suo antico splendore – sia passata quasi inavvertitamente accanto alla nascita, alla vita, alla passione, alla morte e alla risurrezione di Gesù di Nazaret, tuttavia questi eventi salvifici sono diventati nuovo lievito nella storia dell’uomo. Sono diventati nuovo lievito particolarmente nella storia di Roma.
Francesco, discorso ai giovani dell’Azione Cattolica 29 ottobre 2022
Se un cristiano è in Cristo, se è un fratello nel Signore, se è animato dallo Spirito, non può che essere lievito dove vive: lievito di umanità, perché Gesù Cristo è l’Uomo perfetto e il suo Vangelo è forza umanizzante. Mi piace molto un’espressione che voi usate: “essere impastati in questo mondo”.
È il principio di incarnazione, la strada di Gesù: portare la vita nuova dall’interno, non da fuori, no, da dentro. Ma a una condizione, però, che sembrerebbe ovvia ma non lo è: che il lievito sia lievito, che il sale sia sale, che la luce sia luce. Ma se il lievito è un’altra cosa, non va; se il sale è un’altra cosa, non va; se la luce è oscurità, non va. Altrimenti, se, stando nel mondo, ci mondanizziamo, perdiamo la novità di Cristo e non abbiamo più niente da dire o da dare. E qui viene buona l’altra vostra espressione che mi ha colpito: “essere giovani credenti responsabili credibili”. È quello che dice Gesù quando, da una parte afferma: «Voi siete il sale della terra», e poi subito avverte: attenzione a non perdere il sapore!