Ep. 136 - Papale papale -"Pasqua"
Giovanni XXIII, Solennità della Pasqua di Resurrezione 14 aprile 1963
La Pasqua esalta la gloria del Divino Risorto: Oh! sì, voi continuate a sollevare in alto i vostri piccoli; ed insieme a volgere al cielo le vostre speranze, gli intenti, le fatiche e le consolazioni, di cui si intreccia la quotidiana esistenza.
Risuonano e si diffondono nell'aria e nei cuori le parole dell'apostolo Paolo, scandite questa notte nella Messa della vigilia pasquale: Se siete risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù, non quelle della terra. Poiché siete morti (al passato), e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio (cfr. Col. 3, 1-3).
Diletti figli ! Perseverate nella fede in Gesù. Nulla fate mai, che sia in contrasto col suo Vangelo; che addolori i fratelli, ne turbi la coscienza, ne respinga le giuste aspirazioni.
La letizia di Pasqua irraggi dalle vostre parole e opere, sì che la forza animatrice del Cristianesimo si propaghi in tutti gli stadi della vita, e vi rechi fermento rinnovatore di giustizia e di carità.
Paolo VI, messaggio Urbi et Orbi 29 marzo 1964
Noi non daremo oggi della luce pasquale che un solo raggio, per tutti quelli che lo vogliono accogliere, come augurio, come dono, come segno almeno della Nostra somma dilezione, ma specialmente per voi cristiani, per voi fedeli cattolici, che siete già aperti a questa fulgurazione. È il raggio primo della Pasqua, cioè della vita risorta in Cristo e in noi che cristiani vogliamo essere; ed è la gioia. Il cristianesimo è gioia. La fede è gioia. La grazia è gioia. Ricordate questo, o uomini, figli e fratelli ed amici. Cristo è la gioia, la vera gioia del mondo.
La vita cristiana, sì, è austera; essa conosce il dolore e la rinuncia, esige la penitenza, fa proprio il sacrificio, accetta la croce e, quando occorre, affronta la sofferenza e la morte. Ma nella sua espressione risolutiva la vita cristiana è beatitudine. Ricordate il discorso-programma di Cristo, appunto sulle beatitudini. Così che essa è sostanzialmente positiva; essa è liberatrice, purificatrice, trasformatrice: tutto in essa si riduce a bene, tutto perciò a felicità nella vita cristiana. Essa è umana.
Giovanni Paolo II, Regina Caeli 17 aprile 1995
Ecco il lieto annunzio! Gesù risorto è l'autentico "Vangelo della vita". Egli comunica all'uomo la vita divina, la dignità di figlio di Dio. Dagli Apostoli abbiamo ricevuto questa buona novella, che dobbiamo far giungere "al cuore di ogni uomo e donna" immettendola "nelle pieghe più recondite dell'intera società" (Evangelium vitae, 80).
La Pasqua di Risurrezione continua così anche oggi, con la sua forza travolgente, a far esultare l'anima di coloro che confidano nel Signore della vita, a rendere le persone capaci di "venerare e onorare ogni uomo" (ibid., 83) e di agire con coraggio e determinazione a favore e tutela della vita.
Francesco, Messaggio Urbi et Orbi 9 aprile 2023
I Vangeli raccontano la fretta buona con cui il giorno di Pasqua «le donne corsero a dare l’annuncio ai discepoli» (Mt 28,8). E, dopo che Maria di Magdala «corse e andò da Simon Pietro» (Gv 20,2), Giovanni e lo stesso Pietro “corsero insieme tutti e due” (cfr v. 4) per raggiungere il luogo dove Gesù era stato sepolto. E poi la sera di Pasqua, incontrato il Risorto sulla via di Emmaus, due discepoli «partirono senza indugio» (Lc 24,33) e si affrettarono a percorrere diversi chilometri in salita e al buio, mossi dalla gioia incontenibile della Pasqua che ardeva nei loro cuori (cfr v. 32). Quella stessa gioia per cui Pietro, sulle rive del lago di Galilea, alla vista di Gesù risorto non poté trattenersi sulla barca con gli altri, ma si buttò subito in acqua per nuotare velocemente incontro a Lui (cfr Gv 21,7). A Pasqua, insomma, il cammino accelera e diventa corsa, perché l’umanità vede la meta del suo percorso, il senso del suo destino, Gesù Cristo, ed è chiamata ad affrettarsi incontro a Lui, speranza del mondo.