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2023.11. Papale Papale VIA

Ep. 137 - Papale papale -"Via"

Paolo VI, discorso alla Via Crucis 12 aprile 1974

La prima lezione che ci viene dalla Via Crucis è un richiamo ingrato e violento alla conoscenza, alla riverenza, alla simpatia verso il dolore spasimante di Cristo e degli uomini fratelli, a lui associati e da lui rappresentati nell’oscura sorte del dolore. Il secondo momento invece è quello della compassione, della simpatia. Se abbiamo davvero seguito con qualche attenta analisi il dramma della passione di Gesù, il Cristo, non ci può essere sfuggito il fatto della piena padronanza di sé. Anzi della sua mitezza, della sua calma sovrana. All’incalzare del perfido tradimento, delle accuse, delle ingiurie e delle offese, la sua parola è estremamente misurata, non reagisce, tace. Il silenzio di Gesù è grave, misterioso. Le rare parole che escono dalle sue labbra sono librate in un’atmosfera superiore. Egli comincia ad attrarre il nostro spirito.

Giovanni Paolo II, discorso al termine della Via crucis dal Colosseo al Palatino, 13 aprile 1990

Questa via conduce dal pretorio di Pilato, per le strade di Gerusalemme, verso il luogo del Golgota. Dalla sentenza di morte fino al “Tutto è compiuto!” (Gv 19, 30) sulla croce.

E abbiamo poi assistito anche alla deposizione nel sepolcro, perché quello era il giorno prima del sabato. Hanno rotolato una gran pietra davanti all’ingresso del sepolcro, e vi hanno messo i sigilli. Così si è compiuta a Gerusalemme la “Via crucis” di Gesù di Nazaret.

(...) Ecco dove conduce la “Via crucis” di Gesù Cristo: crocifisso, deposto nel sepolcro, “entrò una volta per sempre nel santuario, dopo averci ottenuto una redenzione eterna”. Come sommo sacerdote dei beni futuri. Con il proprio sangue.

Francesco, Via Crucis al Colosseo, 3 aprile 2015

O Cristo crocifisso e vittorioso, la tua Via Crucis è la sintesi della tua vita; è l'icona della tua obbedienza alla volontà del Padre.

(..) Nel tuo viso schiaffeggiato, sputato e sfigurato, noi vediamo tutta la brutalità dei nostri peccati. Nella crudeltà della tua Passione, noi vediamo la crudeltà del nostro cuore e delle nostre azioni. Nel tuo sentirti “abbandonato”, noi vediamo tutti gli abbandonati dai familiari, dalla società, dall'attenzione e dalla solidarietà. Nel tuo corpo scarnificato, squarciato e dilaniato, noi vediamo i corpi dei nostri fratelli abbandonati lungo le strade, sfigurati dalla nostra negligenza e dalla nostra indifferenza. Nella tua sete, Signore, noi vediamo la sete del Tuo Padre misericordioso che in Te ha voluto abbracciare, perdonare e salvare tutta l'umanità. In Te, divino amore, vediamo ancora oggi i nostri fratelli perseguitati, decapitati e crocifissi per la loro fede in Te, sotto i nostri occhi o spesso con il nostro silenzio complice.

Giovanni Paolo I, allocuzione al collegio cardinalizio, pochi giorni dopo l’elezione al soglio di Pietro, 30 agosto 1978

Speriamo che il Signore non mi renda indegno di questa fiducia. Aiutatemi anche voi con le vostre preghiere. Vedo il cardinale Felici. Prima che finisse lo scrutinio è venuto - era appena davanti a me - e ha detto: messaggio per il nuovo Papa. Grazie, ho detto, poi ho aperto. C’era una piccola Via Crucis. Quella è la strada dei Papi. Però nella Via Crucis uno dei personaggi è anche il Cireneo. Spero che i miei confratelli cardinali aiuteranno questo povero vicario di Cristo a portare la croce con la loro collaborazione, di cui sento tanto il bisogno.

02 aprile 2024