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2024.02.15 Papaple Papale COLOMBA

Ep. 174 - Papale papale -"Colomba"

Benedetto XVI, Santa Messa del Crisma 1 aprile 2010

Attraverso la storia della colomba col ramo d’ulivo, che annunciava la fine del diluvio e così la nuova pace di Dio con il mondo degli uomini, non solo la colomba, ma anche il ramo d’ulivo e l’olio stesso sono diventati simbolo della pace. I cristiani dei primi secoli amavano ornare le tombe dei loro defunti con la corona della vittoria e il ramo d’ulivo, simbolo della pace. Sapevano che Cristo ha vinto la morte e che i loro defunti riposavano nella pace di Cristo. Si sapevano, essi stessi, attesi da Cristo, che aveva loro promesso la pace che il mondo non è in grado di dare. Si ricordavano che la prima parola del Risorto ai suoi era stata: “Pace a voi!” (Gv 20,19). Egli stesso porta, per così dire, il ramo d’ulivo, introduce la sua pace nel mondo. Annuncia la bontà salvifica di Dio. Egli è la nostra pace. I cristiani dovrebbero quindi essere persone di pace, persone che riconoscono e vivono il mistero della Croce come mistero della riconciliazione.

Francesco, Angelus 13 gennaio 2019

Unendosi al popolo che chiede a Giovanni il Battesimo di conversione, Gesù ne condivide anche il desiderio profondo di rinnovamento interiore. E lo Spirito Santo che discende sopra di Lui «in forma corporea, come una colomba» (v. 22) è il segno che con Gesù inizia un mondo nuovo, una “nuova creazione” di cui fanno parte tutti coloro che accolgono Cristo nella loro vita. Anche a ciascuno di noi, che siamo rinati con Cristo nel Battesimo, sono rivolte le parole del Padre: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento» (v. 22). Questo amore del Padre, che abbiamo ricevuto tutti noi nel giorno del nostro Battesimo, è una fiamma che è stata accesa nel nostro cuore, e richiede di essere alimentata mediante la preghiera e la carità.

Pio XII, Messa nella Basilica Vaticana nel XXV anniversario della sua consacrazione episcopale 14 maggio 1942

Or ora, mentre ai piedi di questo Altare, fra i pensosi ricordi che commovevano e inondavano l'animo Nostro, indossavamo i sacri paramenti per prepararCi a celebrare il Sacrificio eucaristico, il Nostro sguardo, sollevandosi, contemplava risplendente dall'alto di questo meraviglioso baldacchino, in mezzo a raggi d'oro, l'immagine della colomba con le ali aperte, evangelico e confortante simbolo dello Spitito Santo Paraclito, che sta sopra la Chiesa e vi spira e diffonde i multiformi carismi della sua grazia e la copia della sua pace spirituale. E un simbolo che parla.

Giovanni Paolo II, udienza generale 11 luglio 1990

Nel testo di Giovanni, il fatto avvenuto nel Battesimo di Gesù viene descritto dallo stesso Battista: “Giovanni rese testimonianza dicendo: «Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui. Io non lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: L’uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo.

(...) Un accenno, prima di concludere, al simbolo della colomba che, in occasione del Battesimo nel Giordano, appare come segno dello Spirito Santo. Essa, nel simbolismo battesimale, è congiunta all’acqua e, secondo alcuni Padri della Chiesa, richiama ciò che avvenne alla fine del diluvio, interpretato anch’esso come figura del battesimo cristiano. Leggiamo nella Genesi che quando Noè “fece uscire la colomba dall’arca e la colomba tornò . . . essa aveva nel becco un ramoscello d’ulivo. Noè comprese che le acque si erano ritirate dalla terra” (Gen 8, 10-11). Il simbolo della colomba indica il perdono dei peccati, la riconciliazione con Dio e il rinnovamento dell’alleanza. Ed è ciò che trova piena attuazione nell’era messianica, ad opera di Cristo redentore e dello Spirito Santo.

23 maggio 2024