Ep. 165 - Papale papale -"Pentecoste"
Francesco, Regina Caeli 24 maggio 2015
La festa della Pentecoste ci fa rivivere gli inizi della Chiesa. Il libro degli Atti degli Apostoli narra che, cinquanta giorni dopo la Pasqua, nella casa dove si trovavano i discepoli di Gesù, «venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso …e tutti furono colmati di Spirito Santo» (2,1-2). Da questa effusione i discepoli vengono completamente trasformati: alla paura subentra il coraggio, la chiusura cede il posto all’annuncio e ogni dubbio viene scacciato dalla fede piena d’amore. E’ il “battesimo” della Chiesa, che iniziava così il suo cammino nella storia, guidata dalla forza dello Spirito Santo.
Quell’evento, che cambia il cuore e la vita degli Apostoli e degli altri discepoli, si ripercuote subito al di fuori del Cenacolo. Infatti, quella porta tenuta chiusa per cinquanta giorni finalmente viene spalancata e la prima Comunità cristiana, non più ripiegata su sé stessa, inizia a parlare alle folle di diversa provenienza delle grandi cose che Dio ha fatto (cfr v. 11), cioè della Risurrezione di Gesù, che era stato crocifisso.
Benedetto XVI, Solennità di Pentecoste 4 giugno 2006
Il giorno di Pentecoste lo Spirito Santo scese con potenza sugli Apostoli; ebbe così inizio la missione della Chiesa nel mondo. Gesù stesso aveva preparato gli Undici a questa missione apparendo loro più volte dopo la sua risurrezione (cfr At 1,3). Prima dell’ascensione al Cielo, ordinò di "non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere che si adempisse la promessa del Padre" (cfr At 1,4-5); chiese cioè che restassero insieme per prepararsi a ricevere il dono dello Spirito Santo. Ed essi si riunirono in preghiera con Maria nel Cenacolo nell’attesa dell’evento promesso (cfr At 1,14).
Restare insieme fu la condizione posta da Gesù per accogliere il dono dello Spirito Santo; presupposto della loro concordia fu una prolungata preghiera. Troviamo in tal modo delineata una formidabile lezione per ogni comunità cristiana.
Giovanni XXIII, celebrazione dei secondi Vespri nella Solennità di Pentecoste 17 maggio 1959
Venerabili Fratelli, e diletti figli,
Volge il settimo mese dall'inizio della Nostra missione pontificale. Giusto il tempo che basta allo svolgimento completo delle solennità dell'anno liturgico.
Dall'Avvento alla Pentecoste: dall'annuncio di Betlemme al trionfo dello Spirito Santo, della Chiesa, Una, Santa, Cattolica ed Apostolica.
Gli umili pastori della collina, veglianti nella notte misteriosa, eccoli divenuti pastori della Chiesa universale, che si estende da un polo all'altro del mondo, da un secolo all'altro della storia dei popoli.
Nel culto liturgico di ogni anno è dato ai nostri occhi di rivedere quei grandi avvenimenti: è dato di rigustarne ai nostri cuori la significazione: è il revivificarsi del nostro spirito nella grazia che ci santifica e ci eleva.
Oh! che bellezza questo rinnovarsi in noi dei doni celesti dello Spirito Santo che ci assicurano le glorie immortali. Tutta la storia della Chiesa è là. La esperienza del passato, la realtà del presente, la visione dell'avvenire: tutto è là.
Paolo VI, solennità della Pentecoste 30 maggio 1971
Pentecoste! La grande festa, che trabocca dai chiusi recinti degli edifici destinati al culto, e invade il mondo e si effonde nel contesto naturale dell’umanità; penetra nel pensiero e lo fa cosciente di verità; si immerge nei linguaggi dei popoli e li abilita alla poesia, alla sapienza, al dialogo; corrobora il buon volere e il lavoro degli uomini; conforta la speranza e il dolore; apre chiaroveggenze qua e là, nei cuori, che vanno oltre gli orizzonti dell’esperienza sensibile e dell’analisi razionale. Vento e fuoco è lo Spirito Santo, che assale con fremiti di meraviglia e di gaudio la nostra triste profanità, la nostra orgogliosa irreligiosità, il nostro opaco secolarismo. Onoriamo la Pentecoste, cari figli e fratelli...